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Sicurezza agroalimentare nell’era della globalizzazione
tali standard, una sorta di protezionismo, e anche in risposta ai
dubbi sull’eventuale ruolo di tali standard nel frenare ed ostacola-
re la competitività dei prodotti europei rispetto a quelli provenien-
ti da Stati, in cui le regole sono meno severe.
Lo stesso Commissario per l’Agricoltura, Dacian Ciolos, è inter-
venuto per ribadire come tali regole e sistemi relativi all’ingres-
so di produzioni provenienti dai mercati esteri, siano norme
indispensabili per la tutela della sicurezza alimentare. Gli alti
standard di produzione europei, a giudizio di Ciolos, sono ciò
che definisce ed identifica i prodotti dell’UE, sia sul mercato
interno che su quello internazionale.
«Proprio sul mercato interno», sostiene il Commissario, «è
necessario impiegare ogni sforzo per consentire e potenziare la
competitività di tali prodotti, agendo parallelamente sui partner
commerciali esterni per convincerli dei benefici di implementa-
re i loro standard qualitativi per adeguarsi a quelli comunitari».
Di qui l’importanza capitale di difendere l’etichettatura dei pro-
dotti di qualità e delle denominazioni.
Nel discutere di questo argomento si è fatto ampio riferimento alla
Dichiarazione di Siviglia, un documento prodotto lo scorso aprile
alla conferenza sulla Competitività dell’UE tenutasi nella città spa-
gnola, e che ha visto la partecipazione di produttori, industrie, rap-
presentanti degli Stati Membri e policy-makers dell’UE.
In esso ci sono varie raccomandazioni sulle strategie da attuare per
implementare la competitività dei prodotti europei, senza compro-
metterne gli standard qualitativi e di sicurezza. Tra questi: una gestio-
ne armonizzata del controllo delle importazioni e delle relative leggi
sul territorio comunitario; la promozione dei valori produttivi euro-
pei all’OMS, la FAO, il Codex Alimentarius e le altre organizzazioni
extraeuropee; la promozione di standard internazionali il più possi-
bile omogenei; la cooperazione con paesi in via di sviluppo per per-
mettere loro di raggiungere standard elevati quanto quelli europei.
Quindi, alla base dell’applicazione di norme fondamentali di sicurez-
za, c’è lo sviluppo della qualità e dell’eccellenza degli alimenti sul
mercato europeo. I rischi non si possono eliminare del tutto, ma con
norme di livello elevato, valutando costantemente i rischi e ricorren-
do alla migliore consulenza scientifica indipendente possibile, l’UE
può vantare una valida ed attuale politica di sicurezza degli alimenti.
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