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Sicurezza agroalimentare nell’era della globalizzazione
limentare. Per garantire la sicurezza degli alimenti ai consumatori e
salvaguardare il settore agroalimentare da crisi ricorrenti, l’Unione
Europea, e l’Italia come Paese membro, hanno adottato la strategia
globale di intervento denominata «sicurezza dai campi alla tavola».
In questa formula è racchiuso lo spirito dell’intervento normati-
vo e di controllo degli ultimi anni: affrontare la sfida di garanti-
re cibi sani e sicuri lungo tutta la filiera produttiva, predisporre
un controllo integrato e abbandonare l’approccio settoriale e ver-
ticale. Essa si basa su una combinazione di requisiti elevati per i
prodotti alimentari e per la salute e il benessere degli animali e
delle piante, siano essi prodotti all’interno dell’UE o importati.
Le prime valutazioni sul tema risalgono all’anno 1997 con il «Libro
verde della Commissione sui principi generali della legislazione in materia
alimentare dell’Unione Europea» e hanno trovato la formulazione con-
divisa nel «Libro Bianco sulla sicurezza alimentare» del 2000. Tali docu-
menti fondamentali hanno ispirato l’impianto normativo comuni-
tario in materia di sicurezza alimentare a partire dal Regolamento
(CE) n. 178/2002 «General Food Law», che ha introdotto il principio
fondamentale di un approccio integrato di filiera, fino all’entrata in
vigore del cosiddetto «Pacchetto Igiene», il 1° gennaio 2006, con cui
sono cambiate definitivamente le regole comunitarie sull’igiene e il
controllo ufficiale degli alimenti. Attraverso il pacchetto igiene tutti
gli Stati Membri hanno adottato gli stessi criteri riguardo l’igiene
della produzione degli alimenti e quindi i controlli di natura sani-
taria vengono effettuati secondo i medesimi standard su tutto il ter-
ritorio della Comunità Europea. Precedentemente esistevano note-
voli differenze tra le legislazioni dei vari paesi riguardo ai concetti,
ai principi e alle procedure in materia alimentare. Uniformando le
norme sanitarie, si è resa possibile la libera circolazione di alimenti
sicuri, contribuendo in maniera significativa al benessere dei citta-
dini, nonché ai loro interessi sociali ed economici.
I principi generali sui quali verte la nuova legislazione comuni-
taria sono: controlli integrati lungo tutta la catena alimentare;
interventi basati sull’Analisi del Rischio; responsabilità primaria
dell’operatore del settore per ogni prodotto da lui realizzato, tra-
sformato, importato, commercializzato o somministrato; rintrac-
ciabilità dei prodotti lungo la filiera; consumatore come parte
attiva della sicurezza alimentare.
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