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Il nucleo investigativo per i reati in danno agli animali


                  Washington (CITES), tra cui 350 pappagalli, 11 tigri, 4 coccodrilli e 2
                  leoni, 1.052 animali appartenenti all’avifauna esotica non tutelati dalla
                  CITES, 3 struzzi, 1 dromedario, 2 cammelli e infine 2.650 esemplari di
                  fauna ed avifauna selvatica.
                     Tra le strutture sequestrate circa 100 costruzioni edilizie, fra esercizi
                  commerciali, ambulatori veterinari, abitazioni private e canili abusivi,
                  oltre a 590 gabbie e box dove venivano rinchiusi gli animali oggetto di mal-
                  trattamenti.
                     Più di 70.000 i documenti requisiti, tra cui 976 passaporti di cani e gatti,
                  risultati falsi o contraffatti, 8.549 atti amministrativi presso le amministra-
                  zioni pubbliche e 50.694 atti amministrativi presso soggetti privati.
                     Le Regioni italiane in cui il personale del Nucleo Investigativo per i
                  Reati in Danno agli Animali ha operato fino ad oggi sono: il Friuli Venezia
                  Giulia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, il Lazio, la
                  Campania, il Molise e la Calabria.
                     Tra gli illeciti accertati, il tipo di reato più comune è senza dubbio quel-
                  lo del maltrattamento degli animali e della detenzione incompatibile con la
                  loro natura, seguito dall’abbandono e dalla detenzione illecita degli ani-
                  mali, dall’abusivismo edilizio, dallo smaltimento illegale dei rifiuti, dagli
                  scarichi industriali inquinanti, dal falso in atto pubblico, dalla truffa e
                  dall’appropriazione indebita, dall’associazione per delinquere, oltre che
                  dall’abuso ed omissione di atti d’ufficio da parte di pubblici ufficiali.
                     Gli animali sequestrati dal NIRDA per i reati di maltrattamento e di
                  detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura, quando possibi-
                  le, sono stati trasferiti in strutture idonee dove sono stati sottoposti ad
                  accertamenti sanitari e a cure adeguate.
                     Quando il numero rilevante degli esemplari non ha permesso il trasfe-
                  rimento, essi sono stati comunque sottoposti alla gestione di persone esper-
                  te di fiducia che hanno sostanzialmente modificato la qualità della vita
                  degli animali in custodia.
                     Molti dei cani e dei gatti, inoltre, hanno trovato un posto in famiglie che
                  li hanno adottati.

                  L’importazione clandestina di cuccioli dell’Est

                     Il NIRDA, a partire dal 2005 ha inoltre espletato attività investigative
                  specifiche sul fenomeno dell’importazione clandestina di cuccioli dall’Est,
                  monitorando da tale data il fenomeno sul territorio nazionale.
                     Nel mese di febbraio 2006, al fine di contrastare le attività illecite con-
                  nesse all’importazione di animali da affezione (cani, gatti e furetti) dai
                  Paesi esteri, fu firmato un atto di intesa con il Corpo forestale Regionale


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