Page 290 - orientamento I bozza
P. 290

RASSEGNA GIURIDICO-LEGISLATIVA

            «Per il mantenimento del sequestro basta, quindi, la puntuale enunciazione [non occor-
            rendo una formale contestazione] di un’ipotesi di reato che renda necessaria la limitazio-
            ne o l’esclusione della disponibilità delle cose che siano pertinenti a tale reato.
            Soltanto quando l’enunciazione sia manifestamente illogica oppure quando la configurabi-
            lità del reato appaia impossibile il giudice del riesame, cui è attribuita pienezza di cogni-
            zione che gli consente di prendere in considerazione anche elementi sopravvenuti, è tenuto
            a revocare il sequestro. ».



            RIFIUTI


            Corte di Cassazione Penale, Sezione III, sentenza del 6 maggio 2008,
            n. 17972. La negligente attuazione delle operazioni attinenti allo spandimen-
            to sui terreni dei liquami è causa di offesa ad un interesse di natura pubblica
            tutelato dalla legge penale.

            È punibile il soggetto che, pur essendo titolare di regolare autorizzazione ad
            usare i liquami suinicoli, con riutilizzazione degli stessi nelle normali pratiche
            agricole della propria azienda, gestisce male l’attività di sversamento dei
            liquami sul terreno di proprietà provocando così la immissione di una sostan-
            za potenzialmente inquinante in un corso d’acqua di un torrente vicino.
            (Mass. Red.)


            Corte di Cassazione Penale, Sezione III, sentenza del 6 maggio 2008,
            n. 17970. L’attività di deposito di rifiuti effettuata dal produttore senza alcu-
            na documentazione che comprovi la regolarità della cadenza temporale dello
            smaltimento integra la fattispecie contravvenzionale del deposito incontrol-
            lato.


            L’attività di deposito di rifiuti (nel caso di specie: scarti di lavorazione dei late-
            rizi) effettuata dal produttore senza alcuna documentazione che comprovi la
            regolarità della cadenza temporale dello smaltimento integra la fattispecie
            contravvenzionale del deposito incontrollato “proprio perché l’assenza di alcuna
            documentazione costituisce la prova della mancata regolamentazione dell’accumulo, con
            conseguente impossibilità di verificare la regolare e cadenzata modalità di smaltimento.”  Anno

            “… il D. L.vo 152/06 non ha modificato la precedente disciplina e, in particolare, nep-  IV
            pure per i rifiuti non pericolosi il deposito incontrollato ha perduto rilevanza penale.  -
                                                                                        n.
                                                                                        10
                                                                       SILVÆ           297
   285   286   287   288   289   290   291   292   293   294   295