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RASSEGNA GIURIDICO-LEGISLATIVA
Poiché la norma ora trasfusa nell’art. 191 del d.lgs. n. 152/2006 « consente al
sindaco in via straordinaria di emettere “qualora si verifichino situazioni di eccezionale e
urgente necessità di tutela della salute pubblica e non si possa altrimenti provvedere …ordi-
nanze contingibili e urgenti per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestio-
ne dei rifiuti anche in deroga alle disposizioni vigenti garantendo un elevato livello di tute-
la della salute e dell’ambiente”, deve ritenersi, secondo una interpretazione letterale e logi-
ca delle disposizioni vigenti, che possono essere derogate soltanto quelle relative alle forme
di smaltimento dei rifiuti, stante che la norma, che non è innovativa, ma semplicemente
esplicativa della norma previgente, salva dalla deroga le disposizioni vigenti in materia di
tutela ambientale [ “Ferme restando le disposizioni vigenti in materia di tutela ambienta-
le…”] ».
«Il potere derogatorio che la norma attribuisce al sindaco per lo smaltimento dei rifiuti è,
quindi, limitato alla disciplina vigente nella stessa materia e, conseguentemente i reati ipo-
tizzati non sono scriminati dall’ordinanza emanata, anche perché “l’ordinanza contingi-
bile ed urgente emessa ai fini dello smaltimento dei rifiuti non può in alcun caso compor-
tare il sacrificio dell’interesse pubblico che il provvedimento stesso è volto a salvaguardare e
la cui titolarità è di spettanza dell’Autorità statale o regionale alla quale soltanto ne com-
pete la composizione con altri interessi concorrenti, sempre che sia dei medesimi conte-
stualmente portatrice” »
Corte di Cassazione Penale, Sezione III, sentenza del 4 luglio 2008, n.
27073. L’accertamento del mancato deposito per categorie omogenee di rifiuti
di varia natura non consente la configurabilità del deposito temporaneo.
La sentenza Tresolat di questa Corte [Cassazione n. 39544/2006 RV. 235703]
«… ha pure ribadito che esula dall’attività di gestione il deposito temporaneo [che è comun-
que soggetto al rispetto dei principi di precauzione e di azione preventiva con il conseguen-
te divieto di miscelazione e obbligo di tenuta dei registri di carico e scarico], inteso quale
raggruppamento di rifiuti effettuato prima della raccolta nel luogo in cui sono prodotti, e
nel rispetto delle condizioni fissate dall’art. 183 lett. m) del d. lgs. n. 152 del 2006 ».
«Nella specie, l’accertamento del mancato deposito per categorie omogenee [i rifiuti di varia
natura erano indiscriminatamente ammassati nell’area aziendale] non consentiva la confi-
gurabilità del deposito temporaneo … » Anno
Corte di Cassazione Penale, Sezione III, sentenza del 4 luglio 2008, n. IV
27085. La disciplina in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti si applica -
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