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Necessità di un approccio globale per valutare gli OGM
riti, casualità della loro localizzazione, ecc.). Infatti tali fenomeni di pres-
FOCUS sione sociale ed economica costringono ad accelerare la ricerca, a finan-
ziarla con stanziamenti adeguati per procedere sulla strada dell’innovazione
sostenibile e culturalmente accettabile. Ovviamente tutto ciò dovrebbe andare di
pari passo con le ricerche di proteomica e metabolomica, settori di avan-
guardia in grado di fornire informazioni essenziali sul profilo proteico e
metabolico delle nuove varietà ottenute con le biotecnologie. E - sia detto
per inciso - sarebbe opportuno che tali settori diventassero veramente
strategici nel sistema della ricerca pubblica italiana.
Al fine di avere un quadro generale di riferimento più completo, è
opportuno ricordare, sia pure in modo sintetico, vantaggi e svantaggi del-
l’uso degli OGM, intesi nel loro complesso. Va sottolineato che, in parti-
colare, i potenziali pericoli - ammesso che sia possibile prevederli tutti in
anticipo, considerata la novità del settore - si accrescono lungo la sequen-
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za tracciata da Nielsen, dai prodotti geneticamente modificati “naturali” a
quelli “artificiali”.
Circa i vantaggi, molti biotecnologi e le aziende produttrici di piante
ingegnerizzate, ritengono di poter conseguire i seguenti risultati:
- ottenere colture immuni dall’azione dannosa degli insetti fitofagi e
dei microrganismi fitopatogeni (funghi, virus), quindi senza perdite
nel raccolto e senza l’uso di pesticidi;
- evitare danni al raccolto e all’ambiente a causa degli effetti letali dei
diserbanti;
- diminuire in modo rilevante le perdite economiche derivanti dal
deterioramento delle derrate alimentari durante la conservazione tra
il momento della raccolta e quello della vendita al dettaglio;
- coltivare piante in ambienti proibitivi, come quelli aridi, freddi, con
terreni salinizzati o impoveriti da eccessivo sfruttamento agricolo;
- accrescere il contenuto nutrizionale endogeno dei prodotti agricoli;
- eliminare all’origine la presenza negli alimenti di sostanze che pro-
vocano allergie e intolleranze;
- somministrare molecole ad azione farmacologica prodotte diretta-
mente dalle stesse piante.
A fronte di questi aspetti positivi, altri studiosi osservano che ne esisto-
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no anche negativi, quali:
- scarsa precisione e affidabilità della tecnica di ingegneria genetica, il
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