Page 68 - 0848_boiardi_interno.qxp
P. 68

Necessità di un approccio globale per valutare gli OGM


            bale volto a suscitare paure irrazionali. Ma andiamo ai fatti, ai dati speri-

      FOCUS  mentali (mai citati nello specifico dai suddetti Autori). La letteratura scien-
            tifica è molto chiara sull’argomento. Limitandoci al confronto tra il mais
            convenzionale e quello transgenico, da tutte queste fonti emerge che il
            mais Bt è del tutto inefficace nel ridurre significativamente la presenza di
            aflatossine. Certo si può essere a favore (o critici) verso alcune colture
                       8
            transgeniche (o verso altre), ma la discussione va condotta basandosi su
            risultati coerenti tra loro, ottenuti in sperimentazioni ripetute. Piuttosto,
            dato che la scienza è in perenne divenire, se in futuro ci saranno nuovi con-
            vincenti studi che dimostreranno l’efficacia del mais transgenico nella lotta
            contro le aflatossine, è ovvio che sarà giusto tenerli in considerazione.
               Concludiamo con tre brevi considerazioni. La prima vuole richiamare
            l’attenzione sul problema dell’impatto ambientale degli OGM, specie di
            quelli transgenici, con riferimento al trasferimento orizzontale di geni.
            Tale fenomeno viene quasi sempre sottovalutato, in quanto si ritiene che
            sia quantitativamente irrilevante. Ma una più attenta analisi, libera da qual-
            siasi bias, ha ultimamente indotto a rivedere questi calcoli, dimostrando
            come il processo di trasferimento orizzontale possa rivelarsi più consi-
            stente di quanto ammesso finora.  9
               Un secondo argomento riguarda il problema del bilancio metabolico
            complessivo di un organismo. Le nostre considerazioni nascono da un
            recente studio condotto, su 43 prodotti ortofrutticoli, dal biochimico
            Donald Davis dell’Università del Texas di Austin. I risultati hanno dimo-
                                                             10
            strato che negli ultimi decenni il valore nutritivo dei vegetali si è ridotto.
            L’obiettivo della sperimentazione era quello di determinare gli effetti dei
            moderni metodi agricoli sui nutrienti di alcuni cibi, in particolare verdure
            (ma anche fragole e meloni), per le quali esistono dati fin dal 1950. I para-
            metri analizzati sono stati proteine, fosforo, calcio ferro, riboflavina, acido
            ascorbico. Ad esempio si è osservata una riduzione del 6% per le protei-
            ne per arrivare al 38% nel caso della riboflavina. Ecco come Davis ha
            commentato i dati: «La spiegazione più probabile, secondo noi risiede nei
            cambiamenti delle varietà coltivate negli ultimi cinquant’anni. In questo
            periodo, ci sono stati sforzi intensivi per ottenere nuove varietà in grado
            di garantire maggiori raccolti, di resistere agli infestanti, o di adattarsi a
       A
       n
       n
            differenti climi. Ma il tentativo maggiore è stato quello di ottenere piante
            più alte e grandi. Numerose prove suggeriscono che queste selezioni por-
       oI-n
       .1
       72 SILVÆ
   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73