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Le risorse forestali e lo sviluppo delle zone montane


            significativi e un impegno più efficace dei fondi pubblici. Con tale impo-
            stazione è possibile, inoltre, creare sinergie con le altre attività produttive
            locali orientate al mercato, con la possibilità di individuare azioni innova-
            tive per rendere fattibili i progetti ed indurre importanti effetti moltiplica-
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               Tramite tali strategie il miglioramento forestale e la salvaguardia idro-
            geologica non rapresentano più semplicemente oggetti del sostegno pub-
            blico, ma hanno la possibilità di divenire punti di forza per lo sviluppo
            locale, in quanto portatori anche di interessi economici tangibili, consen-
            tendo alla popolazione locale di trovare un collegamento fra aspettative di
            sviluppo economico ed occupazionale e miglioramento delle risorse fore-
            stali, ossia una reale confluenza tra interessi privatistici e pubblici.
               Un aspetto importante in tutta la questione del tipo di modello di svi-
            luppo da adottare è rappresentato dalla necessità di riqualificare l’immagi-
            ne professionale degli addetti al settore, superando lo stereotipo del lavo-
            ro in bosco come un’attività poco gratificante in termini di soddisfazioni
            personali: infatti, le strategie competitive proposte necessitano di profili
            professionali altamente specializzati ed innovativi, in grado di attrarre
            anche un’occupazione giovanile, capace di interpretare con dinamismo le
            opportunità del momento.


            Gli strumenti operativi, la politica economica e ambientale
            e gli strumenti finanziari per lo sviluppo della montagna


               Gli strumenti operativi
               Gli strumenti operativi per la realizzazione del nuovo modello di svi-
            luppo sono prevalentemente incentrati sulla creazione di “sinergie locali”,
            in grado di fornire quei servizi collettivi che la piccola dimensione econo-
            mica delle realtà produttive interessate non è in grado di realizzare auto-
            nomamente. Tali interventi, che possono essere variabili a seconda delle
            identità territoriali, possono essere riassunti in quattro tipologie:
               1. Strutture consortili e, in generale, sovraziendali che applicando il
                                                                  13
            concetto marshalliano di economie esterne, consentano di superare i limi-
            ti delle piccole realtà produttive del settore sia per quanto concerne l’or-   .1
            ganizzazione produttiva interna, sia i rapporti con il mercato;                oI-n
               2. ricerca, trasferimento e formazione professionale, promuovendo           n
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