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La delega ambientale: problemi e prospettive
l’art. 734 del Codice Penale (distruzione e deturpamento delle bellezze
naturali) che è peraltro l’ultimo articolo del Codice, di natura contravven-
zionale e, per giunta, oblazionabile.
Quasi “un incidente di percorso” del Codice “Rocco” che, comunque,
al tempo in cui fu emanato non s’era sicuramente posto, né onestamente
poteva farlo, i problemi di oggi ma a cui va onestamente riconosciuto il
merito di essersi quanto meno posto il problema di una difesa globale
delle bellezze naturali, sia pur sotto il profilo estetico.
A ciò va aggiunto che il suddetto art. 734 ha costituito per gli organi di
controllo ambientale, specie nei tempi in cui scarseggiavano norme a tute-
la dell’ambiente (e comunque lo costituisce ancor oggi), un elemento di
“difesa minima” contro le violazioni perpetrate.
Questo tipo di approccio al problema è rimasto però isolato.
Lo stesso Codice “Urbani” n. 42/2004, modificato dalla legge
308/2004, pur inserendo nel patrimonio culturale nazionale i beni cultu-
rali ed i beni paesaggistici in attuazione degli artt. 9 e 33 della
Costituzione, pur disegnando nuovi equilibri istituzionali sotto la spinta
della riforma del titolo V della suprema Carta e pur ridisegnando, rispet-
to al passato, la disciplina dei beni oggetto di tutela, risente della mancata
definizione giuridica di “ambiente”.
Indubbiamente il “bene culturale” sostituisce le vecchie categorie di
cose d’interesse artistico o storico, di cose d’arte, di cose d’antichità ope-
rando una prima rivisitazione unitaria della materia ed una trasposizione
dalla vecchia concezione materialistica-estetizzante verso una connotazio-
ne espressiva di un ambiente storico e sociale che ne afferma il valore di
civiltà (Consiglio di Stato, sezione VI, 6 settembre 2002, n. 4566).
Ma rimane comunque un concetto diverso dal bene paesaggistico.
Lo stesso bene paesaggistico, a sua volta, si diversifica rispetto al bene
ambientale.
Ciò rende difficoltosa qualsiasi tutela “globale” imponendo una difesa
settoriale delle singole aree o macroaree, specie laddove, ed è il caso del
diritto penale, vige il principio di tassatività.
La legge 308/2004 statuisce anche misure di diretta applicazione che
incidono sulle norme vigenti.
A
n
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Prevede, nel caso di apposizione di vincoli di natura non urbanistica
che non consentano il diritto di edificare già assentito, la facoltà, per il tito-
oI-n
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