Page 261 - 0848_boiardi_interno.qxp
P. 261
La delega ambientale: problemi e prospettive
Prescindendo dalla difficoltà oggettiva di coordinare ed integrare un
sistema sanzionatorio riferendosi ai limiti previsti dalle normative che si
intendono superare o riordinare, la domanda che sicuramente ci si porrà
nella formulazione dei nuovi testi verterà sicuramente sulla strada in cui
veicolare l’intero apparato sanzionatorio, attesa l’estrema urgenza di rive-
rificarlo ed emendarlo onde rendere più efficaci ed innovativi gli interven-
ti legislativi.
Tra i cultori di diritto dell’ambiente il dibattito che da tempo s’è più svi-
luppato è proprio quello relativo al tipo di sanzione da utilizzare per con-
trastare i fenomeni criminosi. 6
Già la Corte Costituzionale con sentenza n. 456/1998 aveva avuto
modo di affermare che la sanzione penale non è l’unico strumento di tute-
la in campo ambientale essendo spesso più idonei altri strumenti sanzio-
natori specie se riferiti agli enti collettivi.
Ma alcuni autorevoli studiosi, pur condividendo in astratto le asserzio-
7
ni della Corte, obbiettavano che «raramente le sanzioni amministrative
venivano pagate dai contravventori perdendo quindi quell’efficacia che
l’alto organismo attribuisce loro».
Tale asserzione assumeva maggiore rilevanza alla luce della legge dele-
ga 29 settembre 2000 che, recependo normative europee, permetteva
l’emanazione del D.L.vo n. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa
delle persone giuridiche e degli enti privi di personalità giuridica.
Infatti questo decreto non sfruttava totalmente la delega e non inseri-
va la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per le violazio-
ni in materia ambientale rendendo, di fatto, poco efficace il sistema san-
zionatorio richiamato dalla Corte Costituzionale.
D’altronde se la sanzione penale ha un sicuro effetto deterrente sulle
persone fisiche, è però anche vero che gli illeciti ambientali vengono spes-
so compiuti da enti collettivi.
La stessa Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha
evidenziato come il “rapporto benefici/costi” nelle azioni criminose con-
tro l’ambiente rendono appetibile e competitivo delinquere in questo set-
tore, rispetto ad altri. 8
E spesso i grossi crimini ambientali vengono perpetrati col meccani- .1
smo delle “scatole cinesi” che nascondono i “soci occulti” dietro legali oI-n
rappresentanti di facciata. n
n
A
SILVÆ 265