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La delega ambientale: problemi e prospettive


            la cui azione risarcitoria è frutto di una complessa procedura che coinvol-
            ge il suddetto dicastero, il Corpo Forestale dello Stato, l’Avvocatura di
            Stato e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, non si riferisce solo ai
            costi di rimessione “ex ante” dei siti inquinati, ma delinea una valutazione
            prognostica del profitto conseguito.
               Ma anche tale concezione di danno è ben lungi dal restituire il “maltol-
            to” all’ecosistema.
               Può, del resto, essere “riparata” una trasgressione che provoca effetti
            irreversibili e spesso sconosciuti nella loro evoluzione?
               In quest’ottica nasce il principio di precauzione in materia ambientale, 5
            assurto a principio fondante nella Costituzione per l’Europa recentemen-
            te adottata, sorretto peraltro, a parere di chi scrive, dalla convinzione delle
            difficoltà della scienza e della tecnica ad esplorare tutto lo scibile connes-
            so agli effetti di una massiccia manomissione dell’ambiente.
               È un principio indiziario, non probatorio, che sostanzialmente, pur in
            assenza di certezze scientifiche, impone l’adozione di determinate misure
            protettive e di difesa dell’ecosistema con un solo limite: quello della non
            eccessiva onerosità della spesa.
               In tale contesto l’approccio preventivo alla “questione ambientale”
            appare quello più idoneo a perseguire i fini della tutela.
               Il problema è definire quali sistemi di controllo permanente costante e
            quali misure tese ad evitare fenomeni di ridondanza di competenze istitu-
            zionali prevederanno le norme attuative.
               Esperienze di monitoraggio sono mutuabili in particolar modo dal
            mondo investigativo e dai supporti tecnologici che nel frattempo si sono
            perfezionati (telerilevamento, operazioni all’infrarosso, ricorso all’elettro-
            nica ed ai software applicativi, tecniche geofisiche multiparametriche,
            potenziamento dei tematismi nazionali e georeferenziazione).
               Ma occorre quanto meno un’unica regia operativa (compito non faci-
            le), onde evitare vecchi errori che tanti conflitti di competenza hanno cau-
            sato, e la sacramentalizzazione delle tecniche di rilevamento anche al fine
            di implementarne la capacità probatoria.
               La delega ambientale riferisce inoltre della necessità di coordinare ed
            integrare la disciplina del sistema sanzionatorio amministrativo e penale,
       A
       n
       n
            fermi restando i limiti di pena e l’entità delle sanzioni amministrative già
            stabiliti dalla legge.
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