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Comunicare l’ambiente


               Gli eventi negativi, ad esempio, hanno tendenzialmente maggiore capa-
            cità attrattiva, nell’ambito del circuito informativo, di quelli positivi: si usa
            dire che nel giornalismo ciò che è insolito è la regola e che una buona noti-
            zia raramente “fa notizia”. Questo significa che, tendenzialmente, il lavo-
            ro svolto quotidianamente rischia spesso di essere dimenticato e che, d’al-
            tro canto, ogni eventuale problema o mancanza rischiano di essere stigma-
            tizzati duramente.
               Ciò comporta che un approccio passivo alla comunicazione è un gioco
            sistematicamente in perdita.
               Per fare proficuamente comunicazione, quindi, presupposto essenziale
            è affrontarla attivamente cercando in qualche modo di ottenere un effet-
            to complessivo coerente con gli obbiettivi che ci si propone raggiungere.
               L’impulso alla comunicazione viene direttamente dal circuito informa-
            tivo, dai media, ogniqualvolta l’evento abbia i requisiti, peraltro variabili
            nel tempo a seconda del tipo di mezzo, per assumere la veste di notizia. I
            media, quindi, si mettono in moto automaticamente, e partecipazione atti-
            va significa, in questo caso, proporsi come fonte autorevole di precisazio-
            ni e chiarimenti, ed eventualmente di smentire, nonché come serbatoio di
            ulteriori informazioni. È in questi particolari momenti che si possono rin-
            saldare o creare nuovi rapporti tra l’Istituzione e gli operatori dell’infor-
            mazione. Rapporti che vanno mantenuti ed alimentati nel tempo.
               Ma fare comunicazione attiva significa anche, e soprattutto, far cono-
            scere all’esterno ciò che viene quotidianamente fatto per il Paese, cioè dare
            un impulso diretto alla comunicazione, in parole povere offrire notizie in
            merito all’attività del Corpo.
               Poiché però, come si è detto, una buona notizia raramente fa notizia, è
            necessario che i responsabili della comunicazione siano in grado di rende-
            re gli eventi di interesse per il Corpo notizie appetibili per i media.
            Bisogna, quindi, individuare un’angolazione accattivante per quelle buone
            notizie che lascerebbero il pubblico indifferente, ammesso che al pubbli-
            co arrivino.
               È necessario, inoltre che, nel fornire l’informazione, si illustrino quegli
            aspetti che incontreranno l’interesse del cittadino visto come utente di un
            pubblico servizio. In ogni comparto operativo andranno pertanto indivi-
       A
       n
       n
            duati, ricercati ed evidenziati quei tratti che fanno di ciascuna attività svol-
            ta dal Corpo, un servizio per il cittadino. La comunicazione non può e
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