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Comunicare l’ambiente


            dedicati al patrimonio naturalistico, complice la maggiore attenzione dei
            cittadini alle tematiche ambientali. Programmi ad hoc e specifici canali
            tematici hanno permesso che la natura entrasse nel piccolo schermo, con-
            tribuendo significativamente alla diffusione di una cultura ambientale.
            D’altro canto, però, l’eccessiva spettacolarizzazione dell’ambiente potreb-
            be causare l’effetto contrario: farci percepire la natura come bella, ma
            troppo lontana dal vissuto quotidiano. Nei casi più estremi, un’analisi sulla
            comunicazione degli incendi boschivi, ha rilevato come la spettacolarizza-
            zione delle fiamme potrebbe indurre a fenomeni di videoemulazione.
            Non è stato facile portare all’attenzione dei grandi media la natura made in
            Italy rispetto al dilagare di documentari ambientati in paesi lontani, e per
            molti irraggiungibili, ma il Corpo Forestale ha cercato di fare di più: por-
            tare la comunicazione ambientale all’attenzione dei grandi quotidiani e dei
            telegiornali. Cosa normale per la cultura anglosassone ma eccezionale per
            l’Italia dove la politica e la cronaca nera monopolizzano gli spazi dell’in-
            formazione. Una scommessa vinta che va rinnovata ogni giorno. Ed è
            proprio nelle emergenze che la comunicazione riveste un ruolo strategico.
            La vera forza del “sistema” emerge però nella gestione delle crisi e nella
            pianificazione del giusto piano di comunicazione. Il ruolo della comunica-
            zione non è soltanto quello di rispettare i canoni istituzionali, ma è un
            vero e proprio strumento di lavoro, un’arma di dissuasione per contrasta-
            re gli illeciti ambientali e persuadere i cittadini nel seguire giusti compor-
            tamenti.
               Tra gli strumenti utilizzati dall’Ufficio Stampa del Corpo Forestale
            dello Stato che è preposto alla gestione della comunicazione citiamo le
            analisi delle vulnerabilità (connesse soprattutto ad un arco temporale pre-
            ciso: la stagione invernale per l’emergenza valanghe e la stagione estiva
            con l’emergenza incendi), la pianificazione dell’emergenza vera e propria,
            l’individuazione di procedure di azione e risposta e il monitoraggio conti-
            nuo dell’evolversi degli avvenimenti. La campagna antincendio boschivo,
            il servizio Meteomont, la scoperta e la repressione delle frodi alimentari
            ed ambientali, le operazioni di pubblico soccorso, rappresentano esempi
            concreti di comunicazione di emergenze. La natura entra nel circolo
            mediatico e, nello specifico, nella cronaca. Comunicare un’emergenza
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            significa veicolare una notizia precisa, rigorosa ed obiettiva. La notizia è la
            pura descrizione del fatto, accompagnata da dati che verranno continua-
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