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La sicurezza ambientale in ambito urbano e l’attività del Corpo Forestale dello Stato


            dazione qualitativa e di efficienza ad ogni passaggio quando la trasforma-
            zione avviene a partire da energia termica. È proprio questo che accade
            quando vengono utilizzati combustibili fossili, risorse energetiche ancora
            abbastanza abbondanti, ma comunque limitate, e si trasforma l’energia
            termica ottenuta dalla loro combustione in elettricità. I rendimenti con cui
            avvengono queste trasformazioni hanno un limite dettato da principi fisi-
            ci. In gran parte delle centrali termoelettriche italiane solo il 30-35% del
            calore ricavato dal combustibile viene trasformato in elettricità, mentre il
            rimanente 65-70% viene disperso nell’ambiente sotto forma di calore
            refluo, divenendo inutilizzabile se non viene previsto un adeguato impian-
            to di recupero per scopi di riscaldamento (cogenerazione). Con le miglio-
            ri tecnologie esistenti si riescono a raggiungere rendimenti che possono
            superare di poco il 50%; rimane quindi una grossa quota di energia che
            viene sprecata.
               Un sistema efficiente deve essere improntato all’effettiva minimizza-
            zione delle trasformazioni e del trasporto dell’energia, che, come ricorda-
            to, comportano sempre cospicue perdite, operando opportunamente la
            scelta delle fonti in funzione dei servizi energetici richiesti. Un sistema
            fondato su reti locali di fornitura di energia prodotta in impianti di picco-
            la taglia, concepito come un sistema di maglie connesse alla rete naziona-
            le, può garantire la flessibilità, la sicurezza e la continuità richieste, consen-
            tendo di utilizzare sempre più le fonti rinnovabili e di fornire servizi ener-
            getici di alta efficienza. Un sistema fondato sulla produzione di elettricità
            in grandi impianti ed in poli di elevata concentrazione di potenza, è l’esat-
            to contrario della flessibilità; rappresenta, anzi, il massimo della rigidità e
            dell’incapacità di adattamento a sbalzi dovuti a guasti o incidenti e a forti
            variazioni orarie o stagionali della domanda. La rigidità rende il sistema
            vulnerabile: un qualsiasi problema di sovraccarico o di caduta incidentale
            di tensione in uno dei poli produttivi o su un tratto di linea, può avere
            ripercussioni sull’intera rete. Il primo passo per garantire l’efficienza con-
            siste nel cercare di rendere minima la potenza necessaria a parità di servi-
            zi forniti, lavorando sull’efficienza dei servizi.
               Un semplice esempio può spiegare cosa si intenda per carenza di effi-
            cienza nella fornitura di servizi energetici. Il nostro Paese ha molto più
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            bisogno di calore che di elettricità (54% degli usi finali). In particolare, per
            il settore Commercio e Servizi, il calore a bassa temperatura (che può
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