Page 20 - Supplemento Rassegna 2017-3
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CARLO ALBERTO DALLA CHIESA: LA LOTTA DELL’ARMA ALLA MAFIA



               barbaramente  trucidato  assieme  alla  sposa  Emanuela  e  all’Agente  di  scorta
               Domenico Russo, della Polizia di Stato, dai nemici di sempre: i Corleonesi che
               vedevano in lui a loro volta il nemico mortale, un nemico perciò da abbattere a
               ogni costo.
                    Sull’onda emotiva che attraversò il Paese, il Parlamento appena 10 giorni
               dopo, il 13 settembre 1982, approvò la legge che introduceva finalmente il reato
               di associazione di tipo mafioso, ferma dal marzo 1980 presso le Commissioni
               Parlamentari.
                    Profondi, lo sappiamo, furono la commozione e lo sgomento che investi-
               rono Palermo, l’Arma e tutta la Nazione. Molte le polemiche legate alla segna-
               lata mancanza di sostanziali poteri, essenziali per una sua azione più incisiva e
               penetrante.
                    Il  grido  di  dolore  del  Cardinale  Pappalardo:  «Dum  Romae  consulitur,
               Saguntum expugnatur» («mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata»)
               fu la scintilla che esattamente 700 anni dopo l’estate del 1282 rinnovò la stagio-
               ne dei Vespri; le lenzuola bianche riapparirono sui balconi e la scritta «oggi è
               morta la speranza dei palermitani onesti» costituì, invece, sprone fortissimo per
               andare avanti più decisamente, per forgiare uomini dello Stato e della società
               civile, della Magistratura e delle Forze dell’ordine, onesti imprenditori e uomini
               della Chiesa, come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino, Ninni
               Cassarà, Giuliano Guazzelli, Libero Grassi, Pino Puglisi, verso nuovi traguardi
               attraverso un percorso corale, certo difficile, a volte drammatico, verso obiettivi
               conseguibili,  perché  illuminati  dall’esempio  di  uomini  coraggiosi  che  hanno
               sacriicato la vita in nome del bene comune.
                    Questo è stato Carlo Alberto dalla Chiesa: Grande Ufficiale dell’Ordine
               Militare  d’Italia,  Medaglia  d’oro  al  Valor  Civile,  Medaglia  d’argento  al  Valor
               Militare, icona, figura esemplare, emblematica dell’Arma dei Carabinieri e di
               una positiva visione dello Stato al servizio delle comunità, dei cittadini e soprat-
               tutto dei più deboli.









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