Page 21 - Supplemento Rassegna 2017-3
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Saluto del Gen.B. Riccardo Galletta
Comandante della Legione Carabinieri Sicilia
Signor Comandante Generale, distinte Autorità, graditissimi ospiti, grazie
per aver voluto essere con noi questo pomeriggio nel complesso monumentale
di San Giacomo dei Militari, edificio di pregio destinato al culto, risalente al
’400, collocato all’interno del quartiere militare degli Spagnoli, nel cuore della
città antica, che oggi è sede del 12° Battaglione Carabinieri e della Legione
Carabinieri Sicilia, intitolata al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.
Vi sono personaggi il cui spessore trascende le loro esistenze, divenendo
patrimonio comune di una storia collettiva. La lunga sequenza di operazioni
gestite nei diversi ruoli da Carlo Alberto dalla Chiesa - Ufficiale dell’Arma e
Prefetto della Repubblica - è certamente una di queste tracce permanenti che
ricompongono i capitoli più importanti della storia del nostro Paese.
Per ripercorrere questo vissuto, cercando di coglierne la profondità del
messaggio innovatore, è necessario dare voce a differenti punti di osservazione.
Rivolgo quindi un particolare ringraziamento ai relatori del Seminario di
studi che ci apprestiamo ad avviare, per avere accolto l’invito dell’Arma ad
affrontare un tema di tale ampiezza e complessità.
Ascolteremo la voce della ricostruzione storica:
- del Professore Salvatore Lupo, profondo studioso del fenomeno mafioso;
- quella della cronaca impegnata del giornalista Francesco La Licata, già
editorialista de “L’Ora”;
- la voce dello jus dicere del Dottor Gioacchino Natoli, già membro dello
storico pool antimafia dell’Ufficio Istruzioni di Palermo e quindi Presidente di
questa Corte di Appello;
- quella degli affetti familiari, ma anche della lucida osservazione dei feno-
meni sociali del Professor Nando dalla Chiesa;
- la competenza e la sensibilità da sempre riconosciute al Dottor
Vincenzo Morgante, Direttore della Testata Giornalistica Regionale della RAI.
Trentaquattro anni fa, la mafia pose fine all’impegno del Genera le Carlo
Alberto dalla Chiesa, spezzando, con spietata scelleratezza, anche le vite della sua
sposa, Emanuela Setti Carraro e dell’Agente di Polizia di Stato Domenico Russo.
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