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PREFAZIONE DEL GEN. C.A. TULLIO DEL SETTE
Quaranta, si è evoluta, si è trasformata nei suoi assetti e organigrammi, con
all’interno gli elementi ispiratori di quell’ulteriore radicale cambiamento che
negli anni successivi porterà alla stagione del terrore.
Ne è triste presagio l’uccisione del Procuratore Pietro Scaglione il 5 mag-
gio 1971. Un valente magistrato che aveva sorretto anche l’accusa contro Liggio
nel processo per la morte di Placido Rizzotto.
Un fatto molto cruento, dopo un periodo di pausa rispetto alla “prima
guerra di mafia” culminata con la strage di Ciaculli il 30 giugno 1963 dove ave-
vano perso la vita 4 Carabinieri, tra cui il Tenente Mario Malausa, Comandante
della Tenenza di Roccella, oltre a 2 soldati e un poliziotto artificiere.
La risposta dello Stato si concretizzò allora attraverso decine di arresti dei
principali capimafia e affiliati ai mandamenti protagonisti dello scontro; pur-
troppo una reazione per così dire istintiva, concepita come l’inevitabile e dove-
rosa reazione di uno Stato messo alle corde dalla improvvisa virulenza di una
mafia aliena, fino a quel momento, da azioni così eclatanti.
Con l’arrivo a Palermo, il Colonnello dalla Chiesa cerca, invece, di dare
forma e sostanza a tutto un insieme di dati, informazioni, interrogatori e altro
materiale investigativo raccolto all’epoca, producendo, come detto, quel rappor-
to giudiziario dei “114”. Un rapporto che pone, ancora una volta, l’accento
sull’ascesa dei corleonesi da lui ben conosciuti, individuando in Liggio l’elemen-
to catalizzatore di una nuova mafia che si avvale di paesani rampanti tra cui
Salvatore Riina. Gli anni successivi al 1973 videro il Generale dalla Chiesa impe-
gnato, lo sappiamo, in una emergenza tutta particolare che coinvolse la Nazione
dopo la ventata del ’68: prima come coordinatore degli Istituti di Sicurezza,
Prevenzione e Pena e poi come ideatore del Nucleo Speciale di Polizia
Giudiziaria, appositamente creato dal Governo per la lotta al terrorismo.
Passerà dall’esperienza siciliana a un altro nemico, questa volta fortemente
ideologizzato, che diviene estremamente pericoloso, sfruttando la sorpresa e la
particolare e molto delicata congiuntura storico-sociale.
Il Generale dalla Chiesa mette in campo una filosofia operativa del tutto
nuova, una mentalità investigativa che si è progressivamente estesa e mantenuta
fino a permeare tuttora l’essenza stessa del Raggruppamento Operativo Speciale
- depositario dei suoi insegnamenti - e dei Reparti investigativi dell’Arma.
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