Page 20 - Rassegna 4-2016
P. 20
DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO - GRUPPI ARMATI NON STATALI
Ancora, il fenomeno terroristico o le tattiche terroristiche durante un con-
flitto, ha spiegato il Comandante, sono incompatibili con il Diritto
Internazionale Umanitario, come sancisce chiaramente l’articolo 33 della
Quarta Convenzione di Ginevra e l’Articolo 3 comune alle Convenzioni di
Ginevra non conferisce legittimazione politica ai gruppi armati non statali nella
misura in cui la norma non tocca lo status legale dei combattenti ma semplice-
mente sancisce, scolpisce, il principio dell’umanità nei conflitti che vincola tutti,
in quanto persone, prima ancora che combattenti.
Dopo il Generale Del Sette, il Sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto
della Vedova, in rappresentanza dell’allora Ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni, ha ricordato l’impegno dell’Italia in una serie di scenari internazionali
nei quali è costante l’attività di monitoraggio e di contrasto dei gruppi armati
non statali e ha in particolar modo sottolineato la necessità di procedere a un
esercizio di tassonomia e sistematizzazione dei vari gruppi armati non statali, in
ragione delle differenze sostanziali che esistono nel modo in cui questi agisco-
no, e prima ancora, identificano gli obiettivi della loro azione. L’engagement con
i gruppi armati non statali
Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha ulteriormente preparato il ter-
reno per il dibattito dei due giorni di Conferenza indicando il mutato scenario
politico e in una certa misura strutturale che caratterizza le odierne relazioni
internazionali. Dal modello statocentrico che ha caratterizzato le relazioni inter-
nazionali a partire dalla pace di Westfalia, ci si è progressivamente mossi verso
una concezione caratterizzata da maggior frammentazione, con la creazione di
livelli intermedi interposti fra lo Stato e l’individuo. Questo processo ha - a
poco a poco - portato a un accresciuto ruolo anche dell’individuo, sia singolar-
mente inteso, sia nei raggruppamenti sociali e nelle altre forme di aggregazione
sociale. Da un certo punto di vista, questo movimento verso l’individualizzazio-
ne è stato estremamente positivo, perché ha condotto a esempio all’affermazio-
ne di diritti dell’individuo anche contrapposti allo Stato e aree riservate all’indi-
viduo protette dall’interferenza statale. D’altra parte, però, la contrapposizione
allo Stato ha determinato anche meccanismi di disgregazione del controllo e
l’incrementata capacità, da parte di organizzazioni con finalità violente o ever-
sive, di intercettare sempre più risorse e sempre più consenso.
18