Page 83 - Rassegna 3-2016
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DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO

      Anche la bandiera di Dā‘ish è concepita quindi con il consueto simboli-
smo, tanto che i relativi approfondimenti vessillologici consentono agevolmen-
te di individuarne i caratteri di interesse e di apprezzarne l’immediatezza comu-
nicativa. Il fondo è rigorosamente nero perché neri erano i vessilli utilizzati in
battaglia nella tradizione islamica(90) e nero è stato anche quello storico di
Muhammad, ricavato dal velo della moglie Aisha ed all’ombra del quale si sareb-
be seduto per predicare la parola di Allah ai seguaci. escatologicamente, la ban-
diera nera è anche il simbolo apocalittico della fine dei tempi, con l’avvento del
Mahdi che secondo le profezie sarebbe destinato a regnare per sette, nove o
diciannove anni prima del giorno del giudizio(91).

      nella parte superiore, lo stendardo riporta in lingua araba una scritta bian-
ca che riprende una frase iniziale della shahada(92), la testimonianza resa a Dio e
Muhammad da parte di ogni credente musulmano(93); la scritta sovrasta un cer-
chio bianco con all’interno una scritta nera che è la seconda ed ultima parte
della testimonianza di fede, mentre il cerchio bianco rappresenta il sigillo dei
profeti o Khatam an-Nabiyyin, attributo rivolto a Muhammad.

(90) - Sotto una bandiera nera fu peraltro condotta anche l’avanzata degli Abassidi, che nel secolo
       vIII instaurarono un califfato capace di unire la Umma dall’attuale libia all’Iran.

(91) - per i sunniti, l’avvento del Mahdi (Messia), di cui le uniche citazioni sono negli hadith, sarà
       contestuale al ritorno di gesù, insieme al quale combatterà contro l’Anticristo, figura, cono-
       sciuta tra i musulmani con il nome di Al Massih al Dajjal (il Cristo Ciarlatano).

(92) - Cfr.“Ašhadu an lā ilāha illā Allāh - wa ašhadu anna Muhammadan Rasūl Allāh” (Testimonio che
       non c’è Dio se non Allāh e che Mu-ammad è il suo profeta) secondo la versione tramandata
       da Sa d b. Abī Waqqā (595 - 664), mercante e condottiero arabo, dopo essersi convertito
       all’Islam, fu uno dei Dieci Benedetti, Compagni di Muhammad cui il profeta aveva promesso
       l’ingresso in paradiso. viene anche definita al-shahādatāni (le due testimonianze), per il suo
       essere costituita da due testimonianze: di adesione al monoteismo islamico (Taw-īd) e di fede
       nella missione profetica di Maometto. Cfr. B. SCARCIA AMoReTTI, Il mondo musulmano:
       quindici secoli di storia, Carocci, 2013.

(93) - la shahada, professione di fede musulmana, viene ripetutamente recitata durante la preghie-
       ra (salāt) e pronunciata per rimarcare la fede in situazioni emozionalmente forti. oltre che
       sul vessillo del Califfato, ove richiama l’antica grafia musulmana utilizzata al tempo di
       Maometto, è riportata in caratteri bianchi su fondo verde sulle bandiere di molti paesi isla-
       mici, tra cui l’Arabia Saudita, il Somaliland (Stato dell’Africa orientale indipendente dal 1960,
       ancora non riconosciuto dalla comunità internazionale e territorialmentecoincidente con
       quelli della ex Somalia britannica), oltre all’Afghanistan sotto il regime talebano. Cfr. B.
       SCARCIA AMoReTTI, Il mondo musulmano: quindici secoli di storia, Carocci, 2013.

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