Page 79 - Rassegna 3-2016
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DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO
la rapidissima evoluzione tecnologica ha consentito un’accelerazione
inimmaginabile delle tecniche di guerra psicologica, come guerra incruenta, e
la nascita del cyberspazio sottolinea la centralità del controllo delle sorgenti
informative come fattore imprescindibile della gestione della sicurezza globa-
lizzata.
non più o non più soltanto ai meccanismi di hard power si dovrà quindi
ricorrere nelle manovre di contrasto al terrorismo internazionale, ove si impone
un approccio più creativo nella gestione degli spazi ove combattere le battaglie
nel tentativo sofferto di mettere a sistema tutti i mezzi possibili per obbligare il
nemico a servire i nostri interessi. e, ribaltando i termini della questione, questo
è esattamente il percorso seguito sinora dal Califfato.
Con la sua costituzione, Dā‘ish pretende infatti di celebrare una mitizzata
età dell’oro, quella della comunità islamica guidata in modo unitario dai Califfi
cosiddetti rashidun; il progetto tuttavia non è soltanto funzionale a preservare
l’immagine idealizzata di quell’epoca - senza peraltro porsi domande in ordine
alla sua effettiva aderenza alla realtà storica - bensì a proporre l’unico modello
statuale ritenuto legittimo e giusto, per il quale varrebbe finalmente la pena di
combattere e morire.
non è dunque la guerra civile siriana né l’egira di molti combattenti stra-
nieri accorsi per difendere l’Islam a costituire lo spartiacque; anzi, all’inizio le
vicende, seppur altamente drammatiche, sono state trascurate dalla medialità
occidentale od assorbite nell’indifferenza generale.
l’impennamento dell’indice di attenzione mediatica si realizza invece con
l’auto-proclamazione del Califfato da parte di al-Baghdādī, concretizzazione di
un percorso utopico anticipato dai video seriali del terrore capaci di fugare ogni
torpore da una annoiata opinione pubblica: l’annuncio viene diffuso su canali
differenti ed alla predicazione dalla Moschea di Mosul si affianca un comunica-
to del portavoce di Dā‘ish inoculato tramite la rete ed uno ulteriore intitolato
“la fine di Sykes-picot”(81), riferito ai noti accordi segreti franco-britannici fir-
mati nel 1916 da françois georges-picot e sir Mark Sykes, in base ai quali veni-
vano spartite le aree di influenza in Medio oriente, al termine del primo con-
flitto mondiale.
(81) - Cfr. www.youtube.com/watch?v=i357g1hufcI.
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