Page 69 - Rassegna 3-2016
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DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO

mutandis, presenta diverse analogie. proprio la tendenza a produrre spettacolo,
anzichè fornire notizie per consentire al fruitore di comporre una piattaforma
informativa sulla cui base fondare valutazioni meno superficiali, espone infatti
questo canale mediatico al rischio, in genere ipocritamente accettato, della più
o meno consapevole strumentalizzazione. la comunicazione televisiva è satu-
rata da immagini e suoni ed è destinata a produrre un bene di consumo massi-
ficato, contrariamente all’editoria che si rivolge ad un pubblico culturalmente
più preparato. la logica della corsa contro il tempo per mantenere elevato il
livello di ascolto e l’esigenza di disporre costantemente di notizie nell’arco del-
l’intera giornata e per tutti i giorni dell’anno sono fattori che hanno assunto una
rilevanza straordinaria, ulteriormente enfatizzata soprattutto a cavallo delle
emergenze.

      Mezzi di comunicazione generalisti e nuove piattaforme mediali concor-
rono e si rincorrono nel divenire essi stessi gli strumenti più potenti della dif-
fusione della narrativa del Califfato, facendone rimbalzare convulsamente il
messaggio e contribuendo a costruire la fascinazione per il jihad. la macchina
della propaganda di Dā‘ish, nello strumentalizzare sapientemente la comunica-
zione occidentale, offre così un palcoscenico stimolante sul quale anche l’emar-
ginato può divenire, per una volta almeno, attore protagonista; suggestionando
e manipolando gli aspiranti jihadisti sino a convincerli della possibilità del riscat-
to dalla mediocrità di una vita vissuta in modo inglorioso, davanti ad una platea
attonita, ma finalmente attenta e prostrata.

      Anche il percorso di radicalizzazione ed il reclutamento funzionale al mar-
tirio - spesso conclusione di una vita trascorsa in silenzio e sempre a margine -
sino a quel momento rimasto sepolto da quello stesso silenzio che non lasciava
memoria di sé, diviene con Dā‘ish spettacolo del riscatto e del trionfo a basso
costo ed al tempo stesso del terrore e dell’orrore, destinato ad imprimersi nelle
menti in modo indelebile. perché è soltanto e proprio con questa nuova strate-
gia comunicativa che i volti dei jihadisti fai da te destinati a diventare shahid (mar-
tiri) sono volti capaci di passare alla storia dopo il sacrificio estremo; emblema-
tica la propaganda successiva all’attacco del 13 novembre a parigi, i cui attori
sono assurti al ruolo di eroi protagonisti nelle edizioni di Dabiq e Dar-al-Islam
dei primi mesi del 2016 - magazines di Dā‘ish che verranno esaminati nei succes-

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