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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE
Qualora necessario, peraltro, la componente comunicativa offre anche la
possibilità di adeguare in corso d’opera gli obiettivi programmati all’evoluzione
delle dinamiche conflittuali sviluppate tanto in ambito locale quanto su scala
mondiale, consentendo all’occorrenza di contenere le progressioni della violen-
za o di commisurare gli scopi ai costi ed ai rischi effettivamente sostenibili, fun-
zionalmente alla sopravvivenza del Califfato.
Sin dalle prime battute, Dā‘ish si è proposto così di conseguire il capovol-
gimento dei rapporti di forza con le potenze occidentali, che controllano buona
parte delle agenzie di stampa e delle reti televisive ed informatiche, da sempre
sgradite agli autoritari governi del Terzo Mondo, infastiditi dal flusso informa-
tivo unilaterale capace di condizionare negativamente l’immaginario collettivo
delle rispettive opinioni pubbliche: le modalità di questa sofisticata operazione
sono peraltro da individuare nel ricorso agli stessi strumenti utilizzati dai paesi
occidentali, seppure con maggiore incisività ed efficacia.
la strategia dei comunicatori assoldati da al-Baghdādī non si prefigge
quindi scopi politici ragionevolmente perseguibili quali indurre il nemico lontano
a negoziare nè tanto meno a sottomettersi, bensì l’obiettivo rimane quello di
consolidare il proprio potere, richiamare nuovi adepti e minacciare l’occidente,
per eroderne progressivamente il senso di sicurezza, superiorità ed invulnerabi-
lità. è in tal modo che il terrorismo internazionale conduce una guerra di attrito
e di lunga durata, imponendo analoghe cadenze temporali al counter-terrorism; per
conseguire tali obiettivi, il presunto Califfato si è assicurato la possibilità di rea-
lizzare una capillare diffusione del messaggio sia nei territori militarmente con-
trollati sia su scala mondiale, mettendo a sistema tutti i mezzi di comunicazione
disponibili, costituiti tanto da quelli convenzionali, come agenzie di stampa e
radiotelevisione, quanto da quelli digitali, consistenti soprattutto in piattaforme
social, nonchè in produzioni video, musicali ed editoriali in formato e-book.
per una considerevole fascia di popolazione occidentale, la televisione
continua comunque ad essere uno dei mezzi di informazione totalizzanti e pre-
dominanti, soprattutto in occasione del perpetuarsi di grandi eventi terroristici
le cui immagini polarizzano l’attenzione, saturando ogni volta gli spazi disponi-
bili: dall’attacco al WTC dell’11 settembre a quelli di parigi e Bruxelles, esiti
nefasti di altretanti tentativi di asservire la medialità occidentale che, mutatis
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