Page 66 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE
grazie alle tecnologie comunicative oggi disponibili ed agli strumenti di
diffusione utilizzati, consente pertanto di accrescere i propri vantaggi competi-
tivi, modificando la realtà e manipolandone i simboli: l’informazione è divenuta
così, da tempo, potenza in sé(68).
Anche meglio degli Stati occidentali, nell’ultimo decennio, i gruppi terro-
ristici come al-Qaeda prima e Dā‘ish di recente hanno dimostrato di saper uti-
lizzare, più efficacemente di altri radicalismi, le tecniche comunicative, interve-
nendo sulla griglia dei valori dei destinatari del messaggio. Rispetto agli stru-
menti della propaganda e della contropropaganda, dell’informazione e della
controinformazione, o della disinformazione, questo appare un campo di appli-
cazione ancora più sofisticato, che lascia spazio ad una guerra psicologica raffi-
nata condotta, al tempo stesso, attraverso la strategia della paura e la costante
manipolazione simbolica volta ad ampliare i margini del consenso e ad erodere
le basi su cui si fondano le democrazie occidentali.
la tecnologicizzazione dell’informazione e la relativa rapidissima progres-
sione evolutiva costringe da tempo tutti gli attori in teatro a gestire, con altret-
tanta rapidità e tempismo, le reazioni del sistema globalizzato. A fattor comune,
la rivoluzione delle tecnologie ha da tempo delineato una dimensione orizzon-
tale della rete, implementando un modello di comunicazione più flessibile ed
aderente al divenire; nello stesso tempo ha stimolato analoghe o superiori capa-
cità comunicative anche nelle maglie del terrorismo internazionale, imprescin-
dibili per compensare la propria oggettiva inferiorità tecnico-militare, perseve-
rando nella minaccia ibrida(69) e proseguendo la lotta asimmetrica.
In quest’ambito, Dā‘ish ha dimostrato, meglio delle organizzazioni qaedi-
ste, di sapere da un lato utilizzare gli strumenti tecnologicamente più avanzati,
dall’altro di servirsene per conseguire obiettivi pre-moderni ricorrendo para-
dossalmente proprio a circuiti comunicativi ultra-dinamici e tipicamente post-
moderni.
(68) - Cfr. Martin C. lIBICKI, The Emerging Primacy of Information: A Debate on Geopolitics, in
“orbos”, primavera 1996, pagg. 261-276; feRRAnTe e Margherita pIeRAnTonI,
Combattere con le informazioni, CeMISS-franco AngelI, Milano 2001.
(69) - Cfr. www.nato.int termine usato dalla nATo per descrivere “avversari capaci di impiegare contem-
poraneamente mezzi convenzionali e non-convenzionali adattandoli alle caratteristiche dei propri obiettivi”
in nATo Review Magazine, Hybrid war - Hybrid response?.
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