Page 59 - Rassegna 3-2016
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DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO

alcuni pozzi di petrolio controllati dal governo rivale nella parte costiera e cen-
trale del paese, i jihadisti realizzarono un attacco, con effetto sorpresa, a Sirte,
lasciata sguarnita dalle truppe governative, colpendo alcuni palazzi del governo
e di una emittente radiofonica locale, utilizzata poi per diffondere discorsi di al-
Baghdādī e versetti coranici.

      l’ulteriore diffusione sui social delle immagini della presa di Sirte, distante
dalle coste italiane come Derna, ma questa volta cavalcando la notizia con una
tempistica efficace, consentiva al gruppo terroristico di ottenere una adeguata
visibilità su scala mondiale. nonostante le condanne dell’occupazione rivolte da
entrambi i governi libici e le anticipazioni di interventi risolutori, nel febbraio
2015, attraverso la rete dei siti collegati alla provincia libica di Dā‘ish, sono state
disseminate le videoriprese del massacro di 21 ostaggi egiziani copti.

      Al di là della straordinaria gravità del fatto, l’esecuzione evidenziava, per la
prima volta in territorio libico, un rituale consolidato e raccapricciante: i prigio-
nieri indossavano rigorosamente tute arancioni stile guantanamo; il montaggio
delle scene risultava molto curato, sulla falsa riga di quelli diffusi dal Califfato
attraverso le proprie case di produzione; infine, le musiche pressochè analoghe,
mentre il boia si rivolge alla telecamera con un accento britannico che ricorda
quello del carnefice Jihadi John(59).

      la questione dell’espansione di Dā‘ish merita quindi di essere considerata
con un approccio globale(60), al di là dei fronti di battaglia e dei focolai rivolu-
zionari più probabili seppure, per gli interessi geopolitici del nostro paese, resta
cogente il rischio di una saldatura con al-Qaeda nel Maghreb (AQIM), imple-
mentando alleanze funzionali sulla scia di quelle instaurate con i gruppi Al-
Huda Battalion in Maghreb of Islam e The Soldiers of the Caliphate in Algeria, Ansar
Beit al Maqdis,Jund Al-Khilafah e Mujahideen Shura Council in the Environs of

(59) - Mohammad Jassim Abdulkarim olayan al-Dhafiri, terrorista britannico, nato in Kuwait ma
       di origine irachena, identificato come l’esecutore delle pene capitali nei confronti di numerosi
       ostaggi rapiti da Dā’ish, è stato ucciso il 12 novembre 2015 nel corso di un attacco statuni-
       tense che consentiva di colpire con un missile l’autovettura a bordo della quale stava viag-
       giando nei pressi di Raqqa, principale roccaforte dello Stato Islamico.

(60) - Il network mondiale di Dā’ish risulta costituito da oltre 40 gruppi jihadisti attivi in circa 21
       paesi ed in particolare: Sudan, Algeria, Tunisia, libia, egitto, nigeria, Mali, Siria Iraq, libano,
       palestina, Yemen, Arabia Sadita, Afghanistan, pakistan, filippine, Indonesia, India
       Bangladesh e Cina. Cfr. www.itstime.it.

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