Page 41 - Rassegna 3-2016
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DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO

dosi nel giugno 2014 Stato del Califfato Islamico(20)(SIC), con l’imposizione della
sharia come unica fonte del diritto.

      Sull’onda della contestazione delle frontiere formalizzate nel 1916 con l’ac-
cordo Sykes-picot(21), per dare corpo al progetto utopistico di divenire riferimen-
to e guida dei musulmani presenti nel mondo, il gruppo terroristico riesumava il

(20) - Alla morte di Muhammad (632 d.C.), guida politica e spirituale della comunità islamica uni-
       versale (al-Umma al-islamiyya), venne scelto quale Khalifa (successore) il cognato, Abu Bakr.
       per essere eletti bisognava essere maschi, maggiorenni, liberi e sunniti (che riconoscono cioè
       la validità della consuetudine del profeta - Sunna - e si ritengono eredi della giusta interpre-
       tazione del Corano) oltre che discendenti, come Muhammad, dai Quraish che all’epoca costi-
       tuivano la maggioranza della popolazione della Mecca. I primi quattro Califfi, detti rashidun,
       ossia “guidati sulla retta via”, furono Abu Bakr (632-634), omar I (634-644), othman (644-
       656) e Alì (656-661), ma con le due dinastie successive (omayyadi e Abbassidi), il Califfato
       passò da elettivo - gli elettori erano le persone autorevoli residenti nei pressi della capitale -
       ad ereditario. I contrasti tra le diverse fazioni, inizialmente contenuti con la scelta di Abu
       Bakr e omar, si acuirono con la scelta di Uthman, appartenente agli omayyadi e preferito
       dalla Umma ad Alì, genero e cugino del profeta. pluriennali congiure ed assassinii portarono
       poi alla caduta di othman, cui subentrò Alì sospettato di esserne stato il mandante; dopo
       aver sconfitto nella battaglia del cammello il movimento di opposizione organizzato dalla
       moglie del profeta, Aisha, affrontò il governatore ribelle della Siria, Muawiya, capo clan degli
       omayyadi con sede a Damasco, che rivendicava il diritto di vendetta nei confronti degli ucci-
       sori del precedente Califfo othman, di cui lo stesso era parente. Il confronto con il gover-
       natore nella battaglia di Siffin e l’accettazione da parte di Alì di un arbitrato, determinò l’ul-
       teriore scissione kharigita; e proprio da un kharigita il Califfo Alì venne ucciso nel 661,
       pugnalato alle spalle; nel 680 il figlio di Alì, hussein, cui aveva trasmesso in via ereditaria il
       titolo di Imam, verrà ucciso dal Califfo Yazid della dinastia degli omayyadi a Kerbala, citta-
       dina poi divenuta santa per gli sciiti. Queste le radici della scissione di questi ultimi (Shì’at
       Alìi – partito di Alì) che decisero di staccarsi dai sunniti responsabili di aver tradito la volontà
       del profeta, ostacolando l’ascesa di Alì al Califfato. Di fatto, l’Islam non soltanto è stata una
       realtà di potere unificata essenzialmente sotto i primi tre Califfi, atteso che con il quarto si
       verifica una frattura insanabile e l’esplosione delle tensioni interne alla Umma, ma il Califfato
       islamico è in seguito apparso come uno strumento al servizio di una dinastia, etnicamente
       individuata. Cfr. R. gRITTI, g. AnzeRA, I partigiani di Alì, guerini, 2007.

(21) - Cfr. g. AnzeRA, M. BRUno, R. gRITTI, Isis: obiettivi, ideologia e organizzazione in
       framing Isis. Ideologia, strategie, comunicazione, in Comunicazionepuntodoc, in via di pub-
       blicazione. l’accordo “stabiliva le diverse zone di influenza di gran Bretagna e francia nel
       levante e in Mesopotamia, da cui poi nacquero i moderni Stati arabi indipendenti (Siria e
       Iraq, ma anche libano, giordania, Israele e i territori palestinesi). Dunque il Califfato si pro-
       pone come una sorta di proto-stato islamico sovranazionale che in futuro dovrebbe espan-
       dersi nel nord Africa (es. libia ed egitto), all’Asia, al Caucaso e a parte dell’europa (Spagna
       e Balcani)”, pag. 3.

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