Page 36 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      nuovi demoni si sarebbero aggirati nelle strade delle nostre città, accre-
scendo l’insicurezza del presente e l’incertezza per il futuro(7), in un mondo
incontrollabile, ove la sicurezza sarebbe divenuta un nuovo totem, gravato dalla
minaccia incombente del terrorismo.

      Con l’attacco alle Torri ed al relativo simbolismo, al-Qaeda globalizzava un
nuovo terrorismo propinato al mondo sotto le spoglie dell’orrore spettacolariz-
zato del migliore (o peggiore) stile cinematografico, ponendo le basi per inau-
gurare una propaganda che avrebbe avuto nei media occidentali e nelle diverse
piattaforme multimediali i partners più efficienti ed affidabili. e di questi scenari
catastrofici, proprio le produzioni realizzate dal cinema hollywoodiano e i videoga-
mes virali sono stati peraltro gli inconsapevoli anticipatori.

      Su questa stessa pista di sangue, Da’ish ha saputo realizzare sul terreno un
progetto rimasto per anni mera utopia, affinando le tecniche della propaganda
e conseguendo traguardi imprevedibili anche sul fronte del reclutamento di
insospettabili, apparentemente integrati nel mondo occidentale(8).

      le radici di Da’ish affondano nella storia di al-Qaeda da cui, distanziando-
si in relazione alle diverse scelte strategiche di fondo, ha ereditato gli stessi stru-
menti perversi di lotta, imprimendovi tuttavia una ancora maggiore violenza
intrisa di raccapricciante sadismo.

      la parola d’ordine è divenuta impaurire, stupire, minacciare, paralizzare,
attrarre, con un ricorso massiccio alla più barbara brutalità al servizio della mas-
sima visibilità e della più ampia risonanza, sull’asse aggressività sanguinaria-
comunicazione.

      nel panorama internazionale, alcuni media, soprattutto televisivi, hanno
poi contribuito a stimolare la morbosità di una parte del pubblico per le azioni

(7) - Cfr. zygmunt BAUMAn, Il demone della paura, gius. laterza & figli, Roma-Bari, 2014, pag. 6.
(8) - In un famoso video che ha fatto il giro del mondo sul web, Andre poulin, un giovane canadese

      radicalizzato, esorta i propri compagni musulmani ad intraprendere la jihad. nel suo racconto,
      afferma “ero come qualunque altro ragazzo canadese: mi piaceva andare a pesca, a caccia,
      stare in mezzo alla natura. Avevo i soldi, degli amici, una bella famiglia. ero una persona molto
      buona, cari fratelli, non ero un disadattato sociale, anarchico, violento. Ma tutti dobbiamo con-
      tribuire a consolidare lo Stato Islamico. Combattendo, con delle donazioni, con degli aiuti tec-
      nologici, venendo qui a combattere e diffondendo le conoscenze su come costruire case o
      strade”. Cfr.http://www.nytimes.com/video/world/middleeast/100000003001205/a-cana-
      dians-pitch-for-sis.html.

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