Page 35 - Rassegna 3-2016
P. 35

DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO

informazioni che ci arrivavano attraverso il passaparola. Dalle prime immagini,
l’atto terroristico risultò infatti così ben cadenzato da consentire che il secondo
attacco, quello alla Torre Sud, avvenisse in diretta Tv, imprimendo un senso di
paralisi diffuso. l’attenzione alla comunicazione si confermava una priorità per
al-Qaeda. Ironia della sorte: 9 11(3), oltre ad essere una data indimenticabile, è
anche il numero telefonico nordamericano(4) di emergenza che Interpol ci aveva
fornito, alla stregua del 112 europeo. la messa in scena globale di questo crimi-
ne contro l’umanità - resa all’epoca possibile grazie ai media ed alla televisione
in particolare - diveniva temibile e devastante quanto l’atto terroristico stesso,
senza considerare gli effetti sul piano politico, ove molte delle decisioni antici-
pate quali contro-misure eccezionali e straordinarie, anziché delimitare il campo
della paura, rischiavano di divenire esse stesse fattori di ulteriore minaccia alla
libertà ed alla democrazia occidentale(5).

      Anche la minaccia, un tempo riconducibile ad altri Stati o blocchi di Stati
forti, subiva la metamorfosi di divenire sempre più strisciante ed asimmetrica:
all’epoca proveniente da strutture terroristiche transnazionali; oggi, dagli Stati o
dagli pseudo-Stati deboli a vocazione terroristica. l’11 settembre dava tuttavia
anche rinnovata forza agli Stati nazionali, divenuti nel tempo assistenziali, pre-
videnziali, assicuratori collettivi contro le disgrazie individuali, regolatori del-
l’economia, sostenitori dei settori in crisi, redistributori di ricchezza, ma pur
sempre originariamente costituiti per garantire - all’interno ed all’esterno dei
territori controllati - la sicurezza ai propri cittadini. e la domanda di sicurezza
veniva amplificata proprio dagli attentati che si prefiggevano di erodere la
potenza degli Stati, nel tentativo di minare le fondamenta dei valori sui quali si
basa la democrazia ed il rispetto dei diritti umani(6).

(3) - Cfr. “9.11: elementi di tragedia greca” di Derrick De KeRCKhove, in Torri collanti, a cura di
      MARIo MoRCellInI, francoAngeli editore, Milano, 2002, pag. 13.

(4) - valido per gli Stati Uniti d’America ed il Canada.
(5) - Cfr Ulrich BeCK, “L’ossessione immunitaria nella società del rischio” in zygmunt BAUMAn, Il

      demone della paura, gius. laterza & figli, Roma-Bari, 2014, pag. 57. più specificamente, sul rap-
      porto tra sicurezza e libertà, il Cons. Carlo MoSCA ha osservato come la prima debba essere
      concepita come un vero diritto di libertà; “espressione di libertà che deve confrontarsi con le altre libertà,
      bilanciando la sua potenzialità in un equilibrio costituzionalmente apprezzabile (...)”. Cfr. C. MoSCA,
      “La Sicurezza come diritto di libertà”, Cedam, 2012, pagg. 437-438.
(6) - Cfr. Carlo JeAn, Geopolitica del ventunesimo secolo, gius laterza & figli, Roma-Bari, 2004, pag. 8.

                                                                                       33
   30   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40