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8 SETTEMBRE 1943: I CARABINIERI DIFENDONO ROMA E NAPOLI
I carabinieri difendono Napoli
sin dal mattino del 9 settembre la città si risvegliò ansiosa e turbata, con
occhio vigile alla presenza tedesca, mentre questi ultimi si consideravano veri e
propri nemici(10) ed in breve numerosi incidenti si verificarono tra la popolazio-
ne e i tedeschi. L’epicentro di tutte le principali azioni di quei primissimi giorni
fu la zona delimitata tra piazza plebiscito, via Roma, la Caserma pastrengo, via
monteoliveto, piazza borsa, Corso Umberto, via De pretis, via marina e via
Cesario Console - non a caso in questo ambito territoriale della città erano pre-
senti allora come oggi le principali istituzioni: il Comando territoriale
dell’Esercito, la prefettura, il palazzo Reale (all’epoca una delle residenze di
Vittorio Emanuele III), la Caserma pastrengo ove ha sede attualmente il
Comando provinciale dell’Arma, l’Università, il Comando della Guardia di
Finanza, il Comando della marina e la Questura.
A causa di agguati ai danni dei tedeschi verificatisi nei pressi della
Caserma del Distretto in via Foria, gli stessi protestarono veementemente, fino
ad arrivare all’intimazione armata sotto le finestre del Comando territoriale(11):
si concordò fra le parti l’evacuazione del Distretto e la distruzione delle armi ivi
conservate, nonché il fatto che i soldati italiani sarebbero rimasti nelle proprie
caserme mentre quelli tedeschi, che ottennero il controllo dello scalo ferrovia-
rio, avrebbero evitato soprusi e saccheggi. Fu insomma subito chiaro che i
responsabili italiani, senza esporsi con decisioni che potevano rivelarsi per loro
nefaste, facevano di tutto per non irritare i tedeschi, in attesa di chiarimenti e
decisioni dall’alto. Il mattino del 10 settembre, avuto sentore che i primi obiet-
tivi da raggiungere per gli ex alleati sarebbero stati la prefettura e la Caserma
pastrengo, iniziarono immediatamente i preparativi per una decisa reazione. In
effetti l’azione tedesca si sviluppò ben presto nella zona di piazza plebiscito con
l’intento di occupare la prefettura e le armi non tardarono a farsi sentire: ai
difensori della prefettura si unirono nel contrasto altri militari di palazzo
salerno e della stazione dell’Arma sita all’interno di palazzo Reale.
(10) - tratto da “Legione territoriale dei Carabinieri di napoli - Relazione sull’attività dell’Arma
dall’8 settembre 1943 - al giorno della liberazione”, pag. 1.
(11) - Ibidem, pag. 2.
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