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STORIA E CULTURA MILITARE

I fatti del 12 settembre

      In questo confuso e tragico quadro, quasi come se fosse un preludio, si
consumò la terribile giornata del successivo 12 settembre, una domenica di ter-
rore, sopruso, sopraffazione, un autentico incubo soprattutto per la popolazione
dei rioni circostanti piazza borsa, oggetto di un vero e proprio shock fisico e psi-
cologico nel contesto dell’occupazione militare tedesca di napoli, che ebbe ini-
zio proprio il 12, giorno in cui l’ultimo presidio militare di napoli, la Caserma
pastrengo, per impossibilità di resistenza, isolato e senza scorte, fu costretto a
deporre le armi ed il Colonnello scholl assunse il Comando militare della città.

      originato da un non meglio documentato agguato armato che si sarebbe
consumato, dai palazzi di via s. Aspreno (a ridosso dell’attuale Camera di
Commercio) a danno di militari tedeschi che si trovavano dal lato opposto di
piazza borsa, si scatenò una gigantesca caccia all’uomo che si indirizzò sui palaz-
zi della stessa via, ove i tedeschi fecero subito evacuare i primi piani, costringen-
do la gente ad inginocchiarsi tutta intorno alla fontana della piazza, nella speran-
za di rintracciare i responsabili. In breve centinaia di persone, pressate da reparti
motorizzati e corazzati della Divisione Goering, acquartierata nei pressi di via
marina, sotto la minaccia di una morte immediata incominciarono a pregare, ad
abbracciarsi e a piangere. nella folla vi era di tutto: anziani, donne, bambini, mili-
tari, appartenenti alle Forze dell’ordine e non potevano mancare dei Carabinieri.

      memori dell’azione del giorno precedente, i tedeschi attaccarono la
stazione porto: i Carabinieri opposero una strenua resistenza agli assedianti,
arrendendosi, al termine di una lunga giornata di combattimenti, solo per la
schiacciante superiorità numerica degli avversari e per l’esaurirsi delle munizio-
ni; fatta iruzione nella caserma, i tedeschi prelevarono tutti  i militari presenti,
ivi compreso l’Appuntato Emilio Ammaturo (o Immaturo), che in quel fran-
gente fu intercettato per le scale mentre con una valigia in mano rientrava  dalla
sua abitazione. Anche i quattordici Carabinieri furono portati in strada e
costretti, sotto la minaccia delle armi, ad unirsi alla popolazione(20) in piazza
bovio, ormai trasformata in bolgia dantesca.

(20) - Legione territoriale dei Carabinieri di napoli, Relazione sull’attività dell’Arma a napoli
       dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, pag.8.

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