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8 SETTEMBRE 1943: I CARABINIERI DIFENDONO ROMA E NAPOLI

La memoria

      per il loro sacrificio, a conflit-
to terminato, il brigadiere
Giuseppe Lombardi (celibe), insie-
me con l’Appuntato Emilio
Ammaturo (sposato, con due figli),
i Carabinieri Effettivi Giovanni
Russo (celibe), Ciro Alvino (o
Albino, celibe) e Domenico Franco
(celibe), i Carabinieri Richiamati
Emilio scala (o scola, sposato, con
due figli) e Giuseppe martino manzo (sposato, senza figli), i Carabinieri
Ausiliari Antonio Carbone (celibe), Giuseppe Covino (sposato, con un figlio),
michele Covino (celibe), nicola Cusatis (sposato, con due figli), Domenico
Dubini (sposato, con un figlio), Giuseppe pagliuca (celibe), Giuseppe Ricca
(celibe), quasi tutti di originicampane, saranno insigniti della medaglia
d’Argento al Valore militare alla memoria con la seguente motivazione:

         In periodo di eccezionali eventi bellici seguiti
    all’armistizio, preposto con gli altri militari della
    sua Stazione alla difesa di importante centrale
    telefonica, assolveva coraggiosamente il suo
    dovere opponendosi al tentativo di occupazione e
    di devastazione da parte delle truppe tedesche.

         Catturato per rappresaglia e condannato a
    morte con i suoi compagni, affrontava con
    ammirevole stoicismo il plotone di esecuzione.

         Nobile esempio di virtù militari e di consa-
    pevole sacrificio.

      Rimasto lungamente misconosciuto nel dopoguerra, l’episodio trovò spa-
zio sulla stampa locale e su qualche quotidiano nazionale solamente a partire dal
1983, in occasione dello scoprimento di un monumento a teverola.

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