Page 23 - Rassegna 3-2016
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IL RUOLO DELL’ARMA NEL CONTRASTO AL TERRORISMO: IL RAGGRUPPAMENTO
OPERATIVO SPECIALE CARABINIERI
Innanzitutto, sul quadro generale della minaccia ha inciso la “Primavera
araba”, con i suoi strascichi.
Il crollo o l’indebolimento di molti regimi tra Africa e Medio Oriente ha
lasciato spazio ad organizzazioni terroriste islamiste, che non solo hanno potu-
to godere di una libertà d’azione sino a quel momento loro negata, ma hanno
addirittura potuto occupare rilevanti porzioni di territorio in Iraq e Siria, fon-
dando un proprio Stato.
La disponibilità del terreno e di risorse umane e finanziarie ha permesso,
soprattutto a Daesh, di poter organizzare attacchi complessi, su una scala para-
gonabile a quelli dell’11 settembre, quando al-Qaida in Afghanistan aveva potu-
to approfittare di una condizione analoga.
Il secondo fattore, collegato al primo, è rappresentato dai cosiddetti
foreign terrorist fighters. La relativa facilità di accesso al territorio siro-irache-
no e la disponibilità di una vasta rete di contatti in Europa cui far riferimento
per unirsi alla composita galassia dell’opposizione al regime siriano hanno per-
messo a decine di migliaia di sostenitori di arruolarsi nelle fila di al-Qaida e di
Daesh. I foreign terrorist fighters costituiscono un pericoloso “ponte” tra il
terrorismo islamista tradizionale degli anni ’90-2000 ed il terrorismo home-
grown, sintetizzando ed esaltando gli elementi di maggiore efficacia delle due
esperienze.
I foreign terrorist fighters coniugano infatti le potenzialità militari delle
cellule di ex-combattenti dell’Afghanistan e della Bosnia, con la rapida radica-
lizzazione, l’imprevedibilità e la facilità di muoversi nel mondo virtuale degli
homegrown.
I foreign terrorist fighters costituiscono un pericolo concreto ed attuale
anche e soprattutto in ragione delle possibili conseguenze del loro rientro, defi-
nito come fenomeno del c.d. “reducismo” o dei “returnees”. Oltre a costituire
un pericolo di per sé, al loro ritorno i foreign terrorist fighters sono stati impie-
gati da Daesh per colpire l’occidente, come avvenuto negli attentati di Parigi del
13 novembre 2015 e di Bruxelles del 22 marzo 2016. D’altronde, per molto
tempo e per certi versi ancora oggi, è stato difficile per i Paesi occidentali pre-
venire questo fenomeno, per la mancanza di strumenti normativi che consen-
tissero di bloccare le partenza dei volontari verso le zone di conflitto.
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