Page 20 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE
Il R.O.S. individuò, così, un sito web, www.jarchive.net, che distribuiva
materiale di propaganda prodotto da Al Qaeda e da altri gruppi affiliati ed era
ospitato in Italia, sui server di una società provider italiana e amministrato da
uno studente universitario arabo che viveva in Australia. “Jarchive” era organiz-
zato come una sorta di YouTube terroristico, dove ogni utente poteva scaricare
e vedere l’intera produzione video dell’organizzazione terroristica preferita,
classificata per area tematica e geografica. “Jarchive” era stato infatti progettato
per raggiungere un pubblico più vasto dei regolari forum affiliati ad AQ, dif-
fondendo in questo modo il messaggio terrorista anche tra gli utenti Internet
non ancora radicalizzati.
Il R.O.S. acquisì dalla società di fornitura di servizi Internet in Italia l’elen-
co dei milioni di protocolli Internet associati ad ogni singolo utente che aveva
avuto accesso al sito, identificando poi i proprietari dei relativi account.
In una seconda, vennero applicate tecniche di filtraggio per isolare gli
utenti che accedevano al sito ispirati da sentimenti radicali, da quelli che lo ave-
vano visitato casualmente, concentrando gli sforzi verso gli individui che potes-
sero essere ipoteticamente coinvolti in attività terroristiche reali. Per valutare il
livello di radicalizzazione è stata determinante l’analisi del numero e della fre-
quenza degli accessi, correlati ad altri indicatori comportamentali. Emerse che,
anche se in migliaia avevano visitato “Jarchive” dall’Italia, solo alcune persone
(circa 100-200) erano state effettivamente radicalizzate ed ancor meno erano gli
individui coinvolti in qualche modo in attività terroristiche.
Dalla seconda fase di “Jweb” scaturirono diverse indagini penali, tra cui:
- la prima su di una rete europea che sosteneva gruppi terroristici del
Kurdistan iracheno(6);
(6) - Il 12 novembre 2015, il ROS, ha arrestato in Italia e all’estero 17 persone, per associazione con
finalità di terrorismo internazionale. L’indagine aveva documentato l’esistenza e l’operatività
di una cellula italiana, dedita al reclutamento e radicalizzazione di militanti, principalmente
attraverso il web, articolazione dell’organizzazione terroristica internazionale, denominata
“Rawti Shax” (Verso la montagna) o “Didi Nwe” (Il nuovo corso), facente capo al noto
Najmuddin Ahmad Faraj, alias Mullah Krekar, già fondatore nel 2001 di Ansar Al-Islam, grup-
po terroristico curdo sunnita, inserito nelle liste del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
L’associazione aveva:
- un livello pubblico, in cui svolgeva attività di propaganda con l’obiettivo di “educare” una nuova
generazione di curdi iracheni diaspora in Europa, ad un’ideologia radicale di matrice religiosa;
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