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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE
Il processo di rigenerazione delle cellule jihadiste, già indebolite dalle azio-
ni di contrasto in Europa, venne documentato dagli esiti di indagini che ebbero
come obiettivo alcune cellule salafite jihadiste, dislocate nell’area milanese, col-
legate ad altre in Europa, impegnate nel reclutamento, addestramento militare
e indottrinamento ideologico di persone disponibili a combattere in “terre di
jihad”, quali l’Iraq e l’Afghanistan.
Tra il 2001 e il 2007, il R.O.S. si impegnò fortemente per pervenire alla
disarticolazione della rete milanese, che nel frattempo aveva posto l’Italia come
proprio obiettivo, specie dopo la nostra partecipazione alla missione “Iraqi
Freedom”. Insieme alle altre forze di polizia, le indagini permisero in quegli
anni di sventare attentati terroristici, analoghi per tipologia a quelli compiuti da
cellule simili a Madrid, l’11 marzo 2004, che costarono la vita ad oltre 200 per-
sone.
Il R.O.S. su questo fronte investigativo, in particolare si evidenziò con l’in-
dagine “Bazar”, avviata nel 2002 su un gruppo di tunisini residenti a Milano e
Cremona intenzionati a raggiungere l’Iraq. Due di loro riuscirono nell’intento
in attacchi suicidi pianificati da al-Tawhid wal-Jihad, l’organizzazione guidata da
Abu Musab Al Zarqawi, responsabile dell’attentato contro il contingente italia-
no a Nassirya del 12 novembre 2003. Al-Tawhid wal-Jihad poi divenne al-Qaida
in Iraq, evolvendosi in passaggi successivi fino all’attuale Stato Islamico o
Daesh.
Altri membri della rete di Milano, invece, su indicazione proprio di al-
Qaida in Iraq, decisero di compiere attentati in Italia: l’indagine “Vicario” docu-
mentò, in particolare, come un personaggio di secondo piano individuato nel
corso dell’indagine “Bazar”, nel luglio del 2005 fosse partito dall’Italia verso la
Siria, nella speranza di raggiungere l’Iraq, venendo invece convinto a rientrare
nel nostro Paese con specifiche istruzioni per la realizzazione di una serie di
attacchi terroristici. Arrestato nel marzo 2006 in Marocco assieme ad altri mem-
bri del suo gruppo, confermò durante l’interrogatorio l’esistenza di un complot-
to per attaccare la Chiesa di San Petronio a Bologna e la metropolitana di Milano.
Nel 2007, la minaccia rappresentata dalle reti jihadiste insediatesi in Italia
negli anni ’80 e ’90 venne sconfitta. Tuttavia, come spesso accade nella lotta al
terrorismo, questo successo contribuì di fatto a stimolare la trasformazione
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