Page 12 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      - motivazionale: i terroristi, allora come ora, erano fortemente ideologizzati,
disposti non solo a perdere ogni legame con la sfera dei propri affetti, ma anche
a finire in carcere o addirittura a morire in nome degli obiettivi ad essa legati.
Per fronteggiarli, era necessario disporre perciò di personale in possesso di
motivazione altrettanto profonda e disponibilità pressoché incondizionata per
conseguire gli obiettivi investigativi. Dedizione, motivazione, disponibilità,
unite alla capacità e all’esperienza professionale, sono state da sempre i requisiti
fondamentali per la selezione dei carabinieri della struttura anticrimine e oggi
del R.O.S.

      Il Generale dalla Chiesa, in sintesi, riuscì a “cambiare le regole del gioco”,
togliendo alle organizzazione terroristiche l’iniziativa, imponendo per la prima
volta il ritmo dello Stato, costringendo le BR e le altre formazioni eversive alla
difensiva ed a distogliere risorse per proteggersi dall’offensiva dell’Arma e delle
altre forze dell’ordine, erodendo loro spazio e libertà d’azione.

2. Dal terrorismo alla criminalità organizzata

      Le Sezioni Anticrimine dell’Arma contribuirono, così, in maniera determi-
nante alla sconfitta del terrorismo, innanzitutto delle Brigate Rosse, la cui lotta
armata seguì una escalation culminata - lo sappiamo - il 16 marzo 1978 con l’at-
to più drammatico di quegli anni, il sequestro e la successiva uccisione
dell’Onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, e nella stra-
ge degli agenti di scorta(4).

      Nel clima di tensione che seguì, crebbe il ruolo assegnato dallo Stato alle
Sezioni Anticrimine: il 30 agosto 1978, con decorrenza 10 settembre, con
Decreto del Presidente del Consiglio, al Generale dalla Chiesa, all’epoca
“Coordinatore dei servizi di sicurezza degli istituti di prevenzione e pena”, ven-
nero assegnati speciali compiti operativi, finalizzati alla repressione del terrori-

(4) - Per l’Arma, il maresciallo maggiore Oreste Leonardi e l’Appuntato Domenico Ricci, decorati
      con la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, insieme agli altri tre componenti della scor-
      ta, il vice brigadiere Francesco Zizzi e gli agenti Giulio Rivera e Raffaele Iozzino del Corpo
      delle Guardie di Pubblica Sicurezza.

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