Page 8 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

genesi e nei compiti assegnati, rappresenta l’evoluzione ininterrotta di una vera
e propria cultura del contrasto alla criminalità organizzata, risalente alla lotta al
terrorismo dei cosiddetti anni di piombo, quelli della notte della Repubblica.

      Anche se il nostro Paese è stato interessato dalle violenze terroristiche di
matrice anarchica, fin dalla fine dell’800, una violenza che tra le proprie vittime
ebbe perfino un Re d’Italia, nella loro manifestazione più moderna, le forme ever-
sive hanno espresso la maggiore virulenza nel tentativo di sovvertire la sicurezza
e l’ordine democratico della Repubblica a partire dagli anni ’60 e ’70 del secolo
scorso. Era un’epoca di fortissime tensioni sociali, terreno fertile per frange estre-
mistiche fortemente ideologizzate di movimenti studenteschi e operai che anda-
rono costituendosi in gruppi clandestini orientati al terrorismo quale esclusiva
forma di lotta politica. Una lotta politica che si poggiava sulla radicale contrappo-
sizione tra formazioni extraparlamentari di opposto orientamento, che si tradusse
presto in scontri di piazza e addirittura in attentati e omicidi nei confronti di
membri dello schieramento nemico, che innescarono lunghe catene di ritorsioni.

      Ritornando indietro alle cronache di quegli anni si snodano in maniera elo-
quente numerosi fatti di sangue. Una data è emblematica: il 12 dicembre 1969,
quando alle ore 16,30, a Milano, nel salone centrale della Banca Nazionale
dell’Agricoltura di piazza Fontana venne fatto esplodere un ordigno di elevata
potenza che uccise 17 persone mentre 88 rimasero ferite. Lo stesso giorno, quasi
in contemporanea, a Roma, deflagrarono altri tre ordigni: il primo all’interno
della Banca Nazionale del Lavoro, sita in via S. Basilio; gli altri due rispettivamen-
te all’Altare della Patria e sulla porta di accesso al Museo del Risorgimento, nella
parte posteriore del monumento. Quegli attentati segnarono l’inizio della c.d.
“strategia della tensione”. Una stagione che proseguì nel 1970 (con la strage di
Gioia Tauro del 22 luglio 1970), nel 1973 (obiettivo la Questura di Milano, il 17
maggio), nel 1974, all’indomani della vittoria progressista nel referendum sul
divorzio (con la strage di piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio e quella
dell’Italicus a San Benedetto Val di Sambro il 4 agosto 1974). Nello stesso perio-
do, tra la fine degli anni ‘60 e la prima metà degli anni ‘70, andarono a costituirsi
i primi nuclei di militanti che formeranno poi le Brigate Rosse.

      Recentemente, questo tipo di minaccia è stato definito “asimmetrico”,
perché proviene da organizzazioni non statuali che, per sbilanciare in proprio

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