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LA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI DELLA PROPAGANDA JIHADISTA
                         TRA MISURE INTERDITTIVE E CONTRO-NARRATIVE

      il Daesh ha anche coniugato la professionalizzazione della produzione
mediatica con la spettacolarizzazione della violenza e della morte, realizzando
prodotti ricchi di simbolismi ed immagini cruente, capaci di intimidire i nemici
e di attrarre sostenitori.

      tra le riviste jihadiste, la prima è Inspire, diffusa dalla casa mediatica Al-
Malahem, organo ufficiale di Al Qaida nella Penisola Arabica (AQAP)(10), filiale
regionale di Al Qaida. è scritta in lingua inglese e riprende il format delle riviste
patinate occidentali, che le conferisce un particolare appeal. il pubblico di riferi-
mento è proprio quello occidentale, cui sono diretti continui incitamenti a rea-
lizzare attentati terroristici - anche di modesta complessità e non necessaria-
mente con l’uso di esplosivi - capaci di provocare vittime e generare panico dif-
fuso. a tal fine la rivista ha una sezione denominata “Open source Jihad” che sug-
gerisce modalità per realizzare attentati con mezzi facilmente reperibili sul libe-
ro mercato(11).

      nel numero 1 di Inspire (giugno 2010) è descritto con dettaglio il procedi-
mento per realizzare un ordigno esplosivo con una pentola a pressione “Make
a bomb in the kitchen of your Mum”, che si ritiene sia stato seguito dai fratelli
tamerlan e dzhokhar tsarnaev per l’attentato alla maratona di boston del
mese di aprile 2013. in altre edizioni, la stessa rubrica fornisce suggerimenti per
causare incidenti stradali di massa, incendiare veicoli o causare estesi incidenti
boschivi.

      il format di Inspire è stato emulato da altre organizzazioni. in afghanistan
il gruppo dei Talebani del Khorasan ha ideato la rivista Azan mentre lo stesso Al
Qaida Core, anche per rispondere all’ascesa della propaganda del Daesh, ha deci-
so di dotarsi di una propria rivista, denominata Resurgence e lanciata dalla casa
mediatica As Sahab il 10 marzo 2014.

      tutte le riviste sono accomunate dall’uso di messaggi semplici, brevi ed
immediati e dall’assenza di lunghe dissertazioni di tipo teologico.

(10) - edita da due personaggi di spicco del mondo qaidista, anwar awlaki e samir khan, entram-
       bi uccisi in attacchi di droni statunitensi in Yemen nel settembre 2011. attuale editore è abu
       abdullah almoravidi.

(11) - si tratta di modalità operative che consentono di ovviare ad un problema che riguarda molti dei
       terroristi homegrown o aspiranti tali: la mancanza di una preparazione tecnico-militare specifica.

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