Page 212 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      La consultazione di video e comunicati era passiva, analoga alla lettura di
un quotidiano. secondo lo studioso marc sageman(5), i “siti passivi” non hanno
il potere intrinseco di influenzare e convincere gli individui a prendere le armi,
ma possono solo rinforzare convincimenti già formati: “supportano” la trasfor-
mazione dei soggetti, ma difficilmente la determinano.

      a partire dalla metà del decennio scorso, con l’avvento del c.d. “Web 2.0”,
sono state introdotte applicazioni caratterizzate da un elevato livello di intera-
zione con gli utenti, essi stessi autori dei contenuti(6).

      nei web forum continuano ad essere divulgate le produzioni mediatiche, ma
soprattutto sono gli stessi iscritti a inserire commenti, introdurre nuovi temi di
discussione, suggerire obiettivi da raggiungere, incitare gli altri utenti a compie-
re atti violenti. è questa interazione che genera influenza e può avviare percorsi
di radicalizzazione. non a caso la diffusione dei web forum è proceduta di pari
passo con l’esponenziale crescita del fenomeno del terrorismo homegrown(7).

      nello stesso periodo si sviluppano piattaforme che intendono divenire
raccoglitori storico-tematici della produzione mediatica jihadista, costruite gra-
zie al contributo degli utenti. L’attività investigativa del Raggruppamento Operativo
Speciale Carabinieri (ROS), consentì già nel 2009 di individuare il sito www.jarchi-
ve.info, che ambiva ad essere una sorta di “YouTube qaidista”, come testimonia
l’impressionante somiglianza grafica con il principale contenitore multimediale
del web. il sito, creato e amministrato da un cittadino degli emirati arabi uniti,
all’epoca studente in australia, era ospitato da un Internet Service Provider basato
in italia e tale circostanza ha permesso al di acquisire elementi investigativi che,
in collaborazione con la polizia federale australiana (afp), hanno consentito
l’arresto del gestore e l’avvio di successivi proficui filoni investigativi. nelle
intenzioni del creatore, l’obiettivo era la preservazione della propaganda jihadi-
sta dai rischi di rimozione ad opera delle autorità.

(5) - cfr. m. sageman, Leaderless Jihad: Terrorist networks in the twenty-first century, university of
      pennsylvania press, philadelphia, 2008, pag. 114.

(6) - espressione apparsa nel 2005 che si riferisce alla seconda fase di sviluppo di internet, caratte-
      rizzata da una forte interazione tra sito e utente. cfr. enciclopedia treccani (http://www.trec-
      cani.it/enciclopedia/).

(7) - cfr. m.a. musawi, Cheering for Osama: How jihadists use Internet discussion forums, 2010, pag. 13.

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