Page 180 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

tando il più possibile il campo dell’incertezza e della paura”(216).
      lasciando per un attimo da parte i contenuti e le modalità della comuni-

cazione realizzata da Dā‘ish, secondo una collaudata formula della multidimen-
sionalità e contemporaneità dei messaggi che ne rendono travolgente la narra-
tiva, appare cogente, infatti, fissare qualche idea in ordine alla controversa que-
stione circa obiettivi da perseguire e modalità da attuare nel tentativo di gover-
nare il cortocircuito informativo all’irrompere di una breaking news relativa ad un
evento terroristico di impatto mondiale, come quello del 13 novembre. Si tratta,
in verità, dell’altra faccia della medesima medaglia. nell’architettura propagan-
distica di Dā‘ish, spargere il veleno della paura attraverso la comunicazione
costituisce la prosecuzione, in profondità, delle azioni terroristiche concepite,
organizzate e condotte su scala globale. Sempre più spesso si sottolinea la stra-
ordinaria portata dell’equazione terrorismo e comunicazione, da cui discende la
formula, estremizzata ma ben più interessante, che non esisterebbe terrorismo
senza comunicazione, venendo svuotato di ogni senso il suo agire(217).

      poiché evidentemente la comunicazione non è solo un passaparola, ma, al
verificarsi dell’emergenza, transita in primis attraverso i media generalisti e digita-
li, la riflessione sul cosa comunicare e sul come comunicarlo non è certamente secon-
daria. Se dei primi, infatti, nell’immediatezza, l’efficacia dei meccanismi di con-
tagio emotivo è sin troppo nota, degli ultimi è altrettanto confermata la capacità
non tanto di creare informazione, quanto di inserirsi nel circuito come potenti
acceleratori del processo comunicativo, anche incrementando la velocità di pro-
pagazione dell’onda emotiva, accrescendola. Ci si deve però domandare quanto

(216) - Cfr. Seminario intercattedra sul tema della comunicazione d’emergenza, tenuto il 26 febbra-
        io 2016, presso la Scuola di perfezionamento per le forze di polizia, dal Cons. Carlo
        MoSCA e dal prof. Mario MoRCellInI ai frequentatori del XXXI° Corso di Alta
        formazione.

(217) - Cfr. “9.11: elementi di tragedia greca” di Derrick De KeRCKhove, in Torri collanti, a cura di
        MARIo MoRCellInI, francoAngeli editore, Milano, 2002, pag. 18. “L’idea di base del ter-
        rorismo è ottenere, attraverso i media, il massimo risultato con un livello di sforzo relativamente basso: il
        contrario, cioè, della guerra tradizionale, che richiede l’impiego di grandi quantità di risorse per ottenere effet-
        ti dal valore aggiunto relativamente inferiore. Poiché le tecnologie mondiali stanno passando dal predominio
        dell’hardware a quello del software, possiamo aspettarci che il terrorismo, una strategia tipicamente cogni-
        tiva, sostituisca la guerra tradizionale. Come possiamo noi e, in particolare, come possono i media gestire
        questa situazione che mette in luce le loro responsabilità?”.

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