Page 164 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      Si resta in attesa di un successivo e più dettagliato reportage, sennonché
neppure l’edizione successiva, diffusa il 19 gennaio, ovvero quasi due mesi
dopo i fatti, riporta dettagli ulteriori sull’articolata operazione, mentre anche in
questo caso la premessa, costituita dalle solite due striminzite paginette, è dedi-
cata alla strage di San Bernardino del 2 dicembre 2015.

      A dispetto di ciò, ricompaiono però le immagini consunte dell’oramai
vetusto Jihadi John, cui viene dedicato un intero articolo intitolato Among the
Believers Are Men; se ne raccontano vita ed egira, oltre all’interesse dell’intelligence
britannica per il suo ruolo nel jihad ed alla sua capacità di eluderne il monito-
raggio. Il tentativo di trasformarlo in leggenda appare tuttavia tanto evidente
quanto maldestro ed inadeguato.

      Unico aspetto di interesse, la celebrazione del martirio di parigi in una pagi-
na conclusiva che riprende il titolo di copertina di Dabiq 12, “Just Terror” ed
aggiunge “Let Paris be a lesson for those nations that wish to take heed…” come monito
generale; ora tuttavia compaiono le foto di nove degli attentatori con a fianco i
nomi arabi, forse per soddisfare le aspettative degli aspiranti jihadisti e anticipare
loro la celebrità che potranno raggiungere emulando le gesta di questi pseudo-
combattenti, in un quadro egotico e narcisistico di bisogni frustrati di auto-affer-
mazione della propria identità, di cui si è già parlato nel precedente capitolo II.
Tra le nove foto non compare tuttavia quella di Abdeslam Salah, ancora ricerca-
to, bensì quelle dei sette terroristi deceduti durante gli attacchi del 13 novembre,
oltre ai due terroristi fattisi esplodere a Saint Denis durante il blitz della polizia
francese, ovvero i belgi di origine marocchina Abaaoud Abdelhamid, organizza-
tore del gruppo, e Chakib Akrouh, con i rispettivi noms de guerre Abu Umar al-
Baljiki e Abu Mujahid al-Baljiki. Un ulteriore osservazione scaturisce da un raf-
fronto fra le immagini pubblicate dei nove terroristi e la premessa di Dabiq 12,
ove invece, riprendendo il primo comunicato di rivendicazione, si racconta che
“(…) eight knights brought Paris down on its knees…” e poco dopo del “(…) result of
the actions of eight men armed only with assault rifles and explosive belts”.

      Al di là della facile retorica, resta il fatto che il 18 novembre per Dā‘ish gli
attentatori erano ancora otto e non nove, come del resto indicato nel primo atto
di rivendicazione(205); il fatto che l’intervento di polizia a Saint Denis sia stato

(205) - Cfr. nota a piè di pagina n. 205.

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