Page 129 - Rassegna 3-2016
P. 129
DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO
l’introduzione alla tredicesima edizione della rivista, pubblicata il 20
gennaio 2016, elogia gli autori dell’attacco per aver compiuto un atto terrori-
stico eclatante, anzichè fare rientro nel paese di origine, offrendo così un
esempio che viene auspicato possa essere replicato in America, europa ed
Australia.
Anche all’attacco terroristico di Jakarta viene fatto cenno in una sezione
della rivista, episodio che ben s’inquadra nelle line programmatiche espansive
di Dā‘ish verso l’Indonesia, regione che rimane al centro degli interessi geopo-
litici del Califfato e nella cui lingua da tempo viene confezionata molta della
propaganda del gruppo rivoluzioniario, tra cui Dabiq.
Il contesto è propizio per richiamare il significato delle stragi consumate
in territorio francese, sottolineando come le stesse siano state un insegnamento
per tutti i paesi europei e della Coalizione.
per ultimo, il 13 aprile 2016, è stata diffusa la quattordicesima edizione
della rivista di Dā‘ish intitolata “The Murtadd Brotherhood” (l’apostata fratello di
sangue) che, in premessa, esordisce con uno scontato commento sugli attacchi
di Bruxelles del 22 marzo precedente, quando due attentatori suicidi, nelle
prime ore della mattina, all’interno della sala partenze dell’aeroporto di
zaventem, si facevano rispettivamente esplodere nei pressi dei banchi di accet-
tazione e, pochi secondi dopo, vicino ad una caffetteria Starbucks(170).
(170) - Secondo le dichiarazioni del procuratore federale belga, frédéric van leeuw, i due terroristi
venivano identificati in najim laachraoui (najm al-‘Ashrawi), noto per essere l’artificiere
della cellula di Molenbeek, responsabile degli attacchi di parigi, ed in Ibrahim el Bakraoui;
circa un’ora dopo di quel 22 marzo, inoltre, al centro della capitale belga, il fratello di que-
st’ultimo, Khalid, si faceva esplodere sul vagone centrale di un convoglio giunto nei pressi
della stazione metropolitana Maelbeek.
l’ulteriore attentatore, il pregiudicato 31enne, belga di origine marocchina, Mohamed
Abrini, dileguatosi dopo aver accompagnato i due complici all’aeroporto di zaventem, veni-
va arrestato l’8 aprile successivo, nel quartiere di Anderlecht, a Bruxelles, dalla polizia locale.
esponente di spicco del gruppo di Abaaoud, Abrini era giunto nella capitale francese alla
vigilia degli attacchi del 13 novembre, insieme ad altre componenti del commando, radica-
lizzandosi verosimilmente durante un periodo trascorso nell’estate del 2015, in Siria ove,
l’anno precedente, era deceduto il fratello minore, inquadrato nelle file di Dā’ish. le indagini
dirette a ricostruire puntualmente la rete terroristica responsabile dei fatti di parigi e
Bruxelles sono tuttora in corso. Cfr. http://bx1.be/news/attentats-conference-de-presse-
du-procureur-federal/
127