Page 126 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      Il 9 settembre successivo, “From the Battles of Al- Ahzābto the War of
Coalitions” (Dalle battaglie di Al-Ahzāb alla guerra di coalizione), è l’undicesima
edizione che ripercorre quasi specularmente le tematiche che pervadono la
comunicazione dei media occidentali, perchè la narrativa del Califfato non può
prescindere dal fornire l’interpretazione autentica di fatti così pregnanti, svilup-
pando la controinformazione e la disinformazione. le pagine dei giornali euro-
pei hanno infatti traspirato la sofferenza per la vicenda del piccolo Aylan Kurdi,
annegato insieme al fratellino galip ed alla madre Rihan, la cui famiglia si stava
trasferendo dalla siriana Kobane alla greca isola di Kos; attratti dalla speranza
di integrarsi nella società occidentale e sbarcare in europa, accomunati nelle
aspettative ad altre migliaia di profughi, è un’occasione da non perdere per stig-
matizzare il comportamento di chi lascia la terra dell’Islam. le foto del corpo
del bambino di tre anni disteso senza vita sulla battigia, sotto l’obiettivo di came-
ramen sensazionalisti, ma anche delle ottiche di decine di telefonini tenuti protesi
per documentare la scena, costituiscono un’occasione comunicativa straordina-
ria cui neppure Dā‘ish vuole sottrarsi per proseguire nella sistematica manipo-
lazione dei simboli in cui ha dimostrato straordinaria competenza: Kobane
infatti è la cittadina strappata dal Califfato alle truppe curde(166); inoltre l’europa
diviene la meta della famiglia di profughi soltanto dopo aver registrato il rifiuto
canadese di accoglienza. Sono elementi preziosi, che vanno ordinati e valoriz-
zati per mettere a segno un altro colpo all’egoismo opportunistico occidentale,
segnalando in un articolo dal titolo“Il pericolo di lasciare il Dārul-Islām” le conse-
guenze di invertire la direzione del vettore egira; monito che peraltro riguarda
anche l’emigrazione di decine di migliaia di profughi verso le coste italiane e tur-
che e, nella superstizione di un popolo falcidiato dagli eventi nefasti della
guerra civile, vorrebbe suonare esattamente come una sanzione divina(167).

(166) - Cfr. Dabiq 11 Indeed, those whom the angels take[in death while wronging themselves - the angels will say,
        “In what condition were you?” They will say, “We were oppressed in the land.” The angels will say, “Was
        not the earth of Allah spacious enough for you to emigrate therein?” “For those, their refuge is Hell - and
        evil it is as a destination.

(167) - Cfr. Dabiq 11 Therefore, it should be known that voluntarily leaving Dārul-Islām for dārul-kufr is a
        dangerous major sin, as it is a passage towards kufr and a gate towards one’s children and grandchildren
        abandoning Islam for Christianity, atheism, or liberalism. If one’s children and grandchildren don’t fall into
        kufr, they are under the constant threat of fornication, sodomy, drugs, and alcohol.

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