Page 120 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

successo all’epoca conseguito con la conquista della cittadina rendeva ancora
più efficace la celebrazione delle vittorie militari, anche come esito dell’impegno
profuso per realizzare un tessuto connettivo tra i gruppi tribali locali fidelizzati
ad Abu Bakr al-Baghdādī e consolidare una piattaforma condivisa quale fonda-
menta del progetto utopico; si tratta, in buona sostanza, di trascinare nella folle
visione, ed ancor più scellerata missione, il maggior numero di musulmani, pre-
parandosi alla battaglia apocalittica che si realizzerà a Dabiq(161).

      Sennonchè è evidente come il messaggio sia diretto a conseguire obiettivi
ben più rilevanti: vi è infatti la necessità di comunicare al resto del mondo ed al
nemico lontano la svolta operata a fini sia di legittimazione sia di promozione
dell’egira e della rottura dei vincoli tribali di appartenenza; ma altrettanto vi è la
necessità di convincere le popolazioni vicine che la scelta del Califfato è corretta
sul piano dottrinale e politico, oltre che pragmatico, in ordine al quale non viene
trascurata l’esposizione dei vantaggi conseguibili non solo dalle tribù inglobate,
quanto da quelle che ancora non hanno optato per Dā‘ish e costituiscono per-
tanto un fattore di imprevedibilità non sottovalutabile in un equilibrio locale
così precario e complesso; una cornice all’interno della quale il messaggio dif-
fuso vuole persuadere che combattere nelle fila del Califfato è vincente oltre
che conveniente, con un tacito riferimento ad al-Qaeda ed alle diverse forma-
zioni jihadiste concorrenti, presenti in teatro.Il secondo numero viene pubblica-
to il 27 luglio successivo, con il titolo “The Flood” (Il diluvio, l’alluvione).

      la metafora utilizzata, quella della storia di Mosè, è tanto banale quanto
immediata ed efficace e costituisce tout court un invito a trasferirsi sulla barca del
Califfato, giurandovi fedeltà. Il punto di domanda che spicca nella prefazione è
semplice: che fare? Quali sono gli obblighi che un buon musulmano deve ora
assolvere(162)?

      Un’occasione anche per riprendere ed approfondire la tematica anticipata
nel primo numero di Dabiq, giacchè si spiega come “la priorità è quella di effettuare

(161) - Cfr.: Per quanto riguarda il nome della rivista, esso è ispirato dalla zona denominata Dabiq nella campa-
        gna settentrionale di Halab (Aleppo) in Sham [Siria]. Questo luogo è stato menzionato in un hadith che
        descrive alcuni degli eventi della Malahim (quello che viene a volte indicato come Armageddon in inglese).
        Uno delle più grandi battaglie tra i musulmani e crociati che si svolgerà nei pressi Dabiq.

(1629 - Cfr. prefazione alla seconda edizione di Dabiq: Molti lettori si stanno probabilmente chiedendo
        quali siano i loro obblighi nei confronti del Califfato in questo momento.

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