Page 117 - Rassegna 3-2016
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DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO

secondo il quale proprio a Dabiq avrà luogo lo scontro apocalittico dal quale
uscirà vincitore l’Islam. Ma il nome ricorda anche la battaglia di Marj Dābiq,
ove l’esercito del Sultano ottomano Selīm I sconfisse, il 24 agosto del 1516,
quello mamelucco del sultano Qansuh al-ghuri; la conquista turco-ottomana
dei domini mamelucchi egiziani, siriani e arabi peninsulari, conseguita l’anno
successivo, con l’istituzione dell’ultimo Califfato(158), ricreava in qualche misura
l’unità della Ummah islamica, pur avendo di fatto ridotto all’obbedienza ottoma-
na il mondo arabo sunnita.

      Ad enfatizzarne il valore simbolico contribuisce la suggestiva citazione del
vero precursore del Califfato, Abu Mus’ab al-zarqawi, che sormonta i sommari
delle varie edizioni di Dabiq:“La scintilla è partita qui in Iraq, e il suo calore continuerà
ad intensificarsi - se Allah vuole - fino a quando brucierà le armate crociate a Dābiq”.

      ed altrettanto simbolico è il codice che Dā‘ish continua ad utilizzare per
diffondere la propria narrativa, ove contenuti arcaici vengono confezionati con
l’attualità imbarazzante di un media patinato e moderno, connotato da ottima
impaginazione, copertine sfrontate, colori brillanti e raffinati montaggi fotogra-
fici; ma anche dal gusto dell’orrido che si esprime, non per ultimo, attraverso la
cruda esibizione dei cadaveri nemici od i rituali sadici delle esecuzioni.

      Sempre a Dabiq, veniva peraltro seppellito il primo “crociato americano”, lo
statunitense convertito peter Kassig, come testimonia il video pubblicato su
YouTube, il 16 novembre 2014(159).

      Dalla sua prima edizione, ben presto il Dabiq del Califfato entra in concor-
renza con Inspire, la rivista diffusa on line da al-Qaeda a partire dal gennaio 2010,
anch’essa rivolta soprattutto a giovani esaltati od emarginati da fidelizzare nei
paesi occidentali(160).

(158) - In realtà, il Califfato sunnita si concluse nel 1258, con la distruzione di Baghdad da parte dei
        Mongoli, mettendo a morte l’ultimo abbaside. Di fatto, il Califfato continuò con i Califfi
        della dinastia abbaside de Il Cairo, sotto il controllo dei Mamelucchi, sino al 1517. nel 1924,
        anche il Califfato ottomano di Istanbul, che quattro secoli prima aveva messo fine a quello
        abbaside del Cairo, ebbe fine per volere di un Congresso convocato da Mustafa Kemal
        Atatürk, diventato presidente della Turchia repubblicana.

(159) - Cfr. www.youtube.com/watch?v=8w_WkSq2Mcs
(160) - Cfr. limes, rivista italiana di geopolitica, 1/2015. Dopo Parigi che guerra fa, gruppo editoriale

        l’espresso SpA, Roma.

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