Page 112 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      In uno degli episodi disseminati su Twitter da al-Hayat Media Center, un
gruppo di bambini corre verso un carretto che vende zucchero filato e gelati
rosa: lo Stato islamico è raffigurato come un paradiso per questi bambini.

      Un altro mujatweet è dedicato al mercato di Raqqah, strabordante di frutta
e verdura, con il frequente ricorso a close-up, primi piani di piramidi di cetrioli e
di gente che riempie sacchetti di plastica di frutta e verdura, come simbolo di
prosperità e opulenza.

      Quasi del tutto assente è invece la figura femminile, in modo perfettamen-
te coerente con l’ignominiosa condizione cui è sottoposta la donna in quella
realtà.

b.3 Diaspora

      I meccanismi di censura digitale, prendendo spunto dalle dinamiche dell’-
hackeraggio, hanno avuto come conseguenza immediata di fare in modo che la
propaganda si spostasse su altri circuiti. Diaspora è il social ove più frequente-
mente sono migrati i contenuti degli utenti, rimossi da Twitter e Facebook perché
ritenuti sconvenienti o pericolosi.

      la particolarità del network è che il termine indica effettivamente il movi-
mento forzato di un gruppo omogeneo, etnicamente o, nel caso, religiosamente
ma non soltanto, che si assicura la propria sopravvivenza in una terra che non
è la propria, evidenziando al tempo stesso il progetto condiviso di ritornare in
quella di origine.

      proprio in questo consiste infatti lo scopo di Diaspora, un software che
implementa un servizio di rete sociale funzionale al decentramento ed alla pri-
vacy della navigazione da parte degli internauti.

      Solo un certo numero di utenti con i relativi dati di ID sono ospitati da
ogni pod(146), che può comunicare attraverso messaggi cifrati con altri pod sparsi
nel mondo per accedere e collegare i contenuti di utenti ospitati altrove - tra cui
la condivisione sicura di files multimediali - offrendo tra l’altro un protocollo di
messaggistica istantanea.

(146) - per pod si intende ogni macchina sulla quale è installato il software Diaspora dall’utente, deno-
        minato seed, che lo possiede diventandone amministratore.

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