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LA neceSSiTà di UnA efficienTe GovernAnce Per LA TUTeLA deLLA civiLe convivenZA




                    La disposizione testé richiamata trova il suo fondamento nell’art. 117,
               comma 2, lett. h, della Costituzione, che attribuisce allo Stato la competenza
               esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza. L’efficacia di tali strumenti
               normativi dipende, pertanto, dalla capacità di garantire una governance efficiente
               e bilanciata, in grado di rispondere concretamente e tempestivamente alle esigen-
               ze di sicurezza, certamente di primaria importanza, senza tuttavia compromettere
               i diritti e le libertà fondamentali degli individui costituzionalmente sanciti.
                    orbene, essenziale risulta essere la preventiva condivisione dei presupposti
               che ne motivano l’adozione in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicu-
               rezza pubblica con il coinvolgimento, ove la situazione lo richieda, di tutte le
               componenti pubbliche e/o private di volta in volta interessate.

               2.  Strumenti per la sicurezza nelle città: zone rosse e daspo urbano
                    in nome dei valori preminenti di sicurezza e ordine pubblico negli ultimi
               anni è stato approntato un piano piuttosto eterogeneo di interventi, normativi,
               amministrativi, altri ancora di indirizzo, che ha trasformato significativamente il
               modo di contrastare fenomeni ritenuti un ostacolo alla convivenza civile e allo
               sviluppo armonioso delle comunità urbane, promuovendo un nuovo modello di
               governance urbana basato sul coordinamento e la cooperazione tra i vari attori
               coinvolti.
                    La crescente attenzione dei legislatori al tema, ha trovato dapprima espres-
               sione nella direttiva del Ministro dell’interno per le manifestazioni nei centri
               urbani e nelle aree sensibili,  roma, 26 gennaio 2009, nota come  direttiva
               Maroni con la quale, date le frequenti marce di protesta con cortei nei centri sto-
               rici, si invitavano i prefetti, di concerto con i sindaci, e con l’avvallo del Comitato
               provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ad intervenire per “sottrarre alcu-
               ne aree alle manifestazioni”, “prevedere, ove necessario, forme di garanzia per gli
               eventuali danni”, e “altre indicazioni per lo svolgimento delle manifestazioni”.
                    in seguito, il Prefetto di Torino ricorreva direttamente allo strumento di cui
               all’art. 2 TULPS, con il ciclo di ordinanze, con le quali, a partire dal 22 giugno 2011,
               assegnava al controllo delle forze di polizia l’area adiacente al cantiere del Nuovo
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               collegamento ferroviario Torino-Lione , limitandone l’accesso e la circolazione.
                    il provvedimento, dall’implicito intento repressivo volto a sfiancare il movi-
               mento No Tav, negli anni successivi è stato reiterato per ben quarantanove volte
               sino al 2022, seppur con qualche differenza in ordine alla zona interdetta e agli
               orari, in ragione dello stato di avanzamento dei lavori.


               4  ordinanza, n. Gab. 2010000723/Area i ord. E Sic. Pub.

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