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IL fenomeno deL caPoraLaTo
delle colture. Ciò spiega la naturale discontinuità occupazionale che connota
l’ambito di riferimento e a cui si correlano innumerevoli questioni di ordine pre-
videnziale e sindacale.
È noto, infatti, che in campo agricolo si faccia ampio ricorso a forme di con-
tratto lavorative temporanee e a sistemi di reclutamento spesso illegali che assog-
gettano la manodopera al ricatto della perdita di successive occasioni di guada-
gno.
I dati delle più recenti rassegne sul fenomeno segnalano che, nei campi col-
tivati dello stivale, si contano circa duecentotrentamila lavoratori sfruttati, di cui
cinquantacinquemila donne e il trenta per cento di non migranti. La paga in
media si aggira intorno ai venti euro al giorno, per lavorare anche fino a quattor-
dici ore .
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Il presente contributo si propone, dunque, di puntare nuovamente la lente
sulla piaga del caporalato, indagandone i margini di superamento e riflettendo del
rapporto di reciprocità che intercorre tra il diritto ambientale e quello del lavoro.
2. Il lavoro irregolare nei campi: implicazioni penali
L’ostile semantica del termine caporalato viene confermata dalla sua man-
cata traduzione in altri idiomi. Ciò stupisce, data la tendente facilità a trasporre -
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sull’onda della globalizzazione - anche il lessico tecnico giuridico da o in altre lin-
gue straniere. È dunque deducibile che al lemma in esame sia sottesa una singola-
rità fenomenica, tipizzante l’esperienza criminale italiana. L’attività posta in esse-
re dai caporali si traduce in un’operazione di privatizzazione della domanda e del-
l’offerta di lavoro, in elusione di tutte le garanzie e le forme di tutela offerte dallo
Stato al contraente debole del rapporto di lavoro, sulla cui disperazione fa leva, di
fatto, la dinamica criminosa.
Una brevissima retrospettiva storica del climax normativo in materia muo-
verebbe innanzitutto dal silenzio dispositivo del Codice Rocco, (forse) poco lun-
gimirante in ordine alla gravosa matrice illegale della fattispecie in esame, che
andava affermandosi già negli anni Trenta.
Di fatto, i primi interventi legislativi sul tema risalgono alle previsioni del-
l’art. 27 della legge n. 264 del 29 aprile 1949, alla cui emanazione facevano da
4 VI rapporto “Agromafie e Caporalato” osservatorio Placido-Rizzotto; CGIL/FLAI. Si legga
anche m. Cappellini, caporalato, nelle campagne italiane 230mila lavoratori sfruttati,
ilsole24ore.com, 21giugno 2024.
5 In merito, si veda G. manicucci, Brevi riflessioni sulle contaminazioni linguistiche nel diritto
penale, in www.discrimen.it, 30/07/2019 e G. Carofiglio, La manomissione delle parole, milano,
2013; Carlo Ferruccio Ferrajoli, Il reato di sfruttamento del lavoro. dal contrasto al caporalato
all’attuazione della costituzione, Costituzionalismo.it, 2023, n. 3.
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