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SIcurezza PubbLIca: DaLLa norMaTIva aL ruoLo DeL coorDInaMenTo DeLLe Forze DI
PoLIzIa neLLa geSTIone InTegraTa DeL TerrITorIo
funzionari e al restante personale che si trova in un rapporto di subordinazione
gerarchica con il Questore, sia una “efficacia esterna” all’amministrazione della
pubblica sicurezza, in quanto esplica effetti anche nei confronti delle altre forze
di polizia che nell’ambito di rapporti inter-organici sono chiamate a collaborare
con il Questore nei servizi di ordine e sicurezza pubblica.
Il Questore esercita una funzione estremamente articolata e complessa: da
un lato è soggetto coordinato, in una posizione equiparata agli altri vertici delle
altre Forze di Polizia in seno al Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza
Pubblica. Contestualmente, assume la titolarità della gestione del coordinamen-
to tecnico-operativo a livello provinciale per ciò che concerne il profilo dell’ordi-
ne pubblico, di tutti gli eventi e manifestazioni che potenzialmente possono esse-
re in grado di turbarlo, con il compito di assicurare il loro regolare svolgimento,
come garantito dalla Costituzione e al contempo di evitare che possano sfociare
in atti che limitano la libertà altrui e mettano in pericolo la sicurezza pubblica.
5. Conclusioni
Il modello pluralistico delle Forze di Polizia che caratterizza il nostro ordi-
namento è il risultato di una struttura storicamente consolidata ed affermata ed è
al contempo è espressione di trasparenza e democraticità.
Da ciò deriva che il coordinamento tra le diverse Forze di Polizia è un pila-
stro fondamentale per garantire un sistema di sicurezza pubblica efficace, in
grado di rispondere alle sfide della società moderna e alla richiesta dei cittadini.
L’evoluzione normativa, dalla legge 121 del 1981 al d.lgs 177 del 2016, ha per-
messo di affinare il ruolo delle istituzioni coinvolte, evitando sovrapposizioni, assicu-
rando una gestione più razionale della sicurezza sul territorio ed ottimizzando le risorse.
L’integrazione tra le diverse forze di polizia, supportata da strumenti di
coordinamento e pianificazione strategica, consente di affrontare con maggiore
efficacia le minacce alla sicurezza pubblica, sia sotto il profilo della prevenzione
che della repressione.
programma le normali attività di servizio.
Viene redatto giornalmente sulla base delle istruzioni ministeriali di cui all’art. 35 ed esposto all’al-
bo dell’ufficio, del reparto o dell’istituto entro le ore 13:00 e comunque, almeno dodici ore prima
dell’orario di svolgimento delle attività previste.
Eventuali successive variazioni vanno comunicate tempestivamente al personale interessato a cura
dell’ufficio, reparto o istituto da cui dipende.
L’ordine di servizio contiene: cognome e nome, qualifica del personale, tipo del servizio con l’in-
dicazione dell’orario di inizio e termine, tipo di vestiario ed eventuale equipaggiamento ed arma-
mento necessari.
Può contenere, inoltre, indicazioni e comunicazioni varie ed eventuali a carattere individuale o generale.
tutto il personale ha l’obbligo di prendere quotidianamente visione dell’ordine di servizio.
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