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InteRventO DeL COMAnDAnte GeneRALe DeLL’ARMA DeI CARABInIeRI
Insieme con il Capo della Polizia di Stato, il Comandante Generale della
Guardia di Finanza e tutti gli attori coinvolti dobbiamo essere bravi a farci trova-
re pronti a intercettare - per tempo - gli elementi di deriva che accrescono le
minacce alla sicurezza.
Tutto questo ci richiede e richiederà a voi, giovani Ufficiali, una risposta
qualificata, competente e dalla quale non è possibile sottrarsi, in nome di quel
ineguagliabile legame etico-istituzionale che annoda l’Arma, da oltre duecento
anni, alla storia dell’Italia e degli italiani. Un legame con il territorio che si stabilì
e strinse fin dall’Ottocento, grazie a quell’attitudine all’ascolto e al dialogo con la
gente, che da sempre caratterizzano la cultura della sicurezza di ogni Carabiniere.
Le Stazioni Carabinieri sono l’espressione concreta della vocazione alla vici-
nanza ai cittadini, testimoniata da un dato per tutti: solo nell’ultimo anno, le
Stazioni hanno proceduto per il 73,9% dei delitti perseguiti su tutto il territorio
nazionale. Una quota rilevante di questi ultimi richiede l’attivazione del “codice
rosso” e il rispetto di stringenti tempistiche, con significative ripercussioni sul-
l’operatività in altri settori.
Ne deriva una funzione insostituibile di protezione, di rassicurazione e di
solidarietà. Le nostre Stazioni sono luoghi di accoglienza, di ascolto, di inclusio-
ne, dove spesso una parola di conforto di fronte ai piccoli e grandi problemi della
vita quotidiana, o una semplice mano tesa fanno la differenza. Costituiscono un
patrimonio che abbiamo il dovere di difendere e di rafforzare, partendo dalla
valorizzazione dei Comandanti di Stazione, da sempre architrave dell’Arma, per-
ché primi destinatari di quella domanda di sicurezza di cui vi ho appena parlato.
L’obbiettivo, quindi, è quello di continuare a essere sempre all’altezza della
fiducia riposta in noi dagli italiani e dalle Istituzioni.
Ed ecco spiegato il motivo per cui la formazione rappresenta un fattore stra-
tegico dell’azione istituzionale.
Il modello formativo del Carabiniere è orientato a un approccio multidi-
mensionale in cui il sapere, il saper essere e il saper fare sono complementari e inte-
grati tra loro, al fine di sviluppare competenze, abilità e professionalità.
La vostra, cari Ufficiali, destinati a essere i Comandanti del futuro, è una
forma di servizio tra le più nobili e le più difficili. E proprio sul saper essere vorrei
soffermarmi.
Parlare di etica del comando vuol dire avere ben chiari le finalità e i limiti
delle proprie funzioni.
La leadership non è un qualcosa di astratto, ma si sostanzia nell’assumere su
di sé l’obbligo morale di fare, avvertendone la responsabilità, che non è solo quel-
la giuridica connessa con lo status di Carabiniere.
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