Page 32 - Numero Speciale 2024
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I CARABINIERI DEL 1944 - IL REGNO D’ITALIA



                  Il 23 luglio partecipa alla riunione segreta con il comandante dell’Arma dei
             Carabinieri, generale Angelo Cerica, il generale Giuseppe Castellano, e il mini-
             stro della Real Casa Pietro d’Acquarone, per concordare le modalità dell’arresto
             di Mussolini. Nel pomeriggio del 25 luglio, dopo il voto del Gran consiglio del
             Fascismo contro Mussolini, è lui vestito in borghese a guidare l’arresto del duce
             all’uscita da Villa Savoia, su ordine del re Vittorio Emanuele III, caricandolo a
             bordo di un’ambulanza della Croce Rossa.
                  Un mese dopo Frignani e protagonista di un altro episodio che fa scalpo-
             re: la morte del gerarca fascista Ettore Muti, fermato dai carabinieri a Fregene,
             nella notte fra il 23 e il 24 agosto, e ferito a morte mentre tentava la fuga. I fasci-
             sti accusano Badoglio di aver ordinato segretamente l’assassinio di Muti, inca-
             ricando Frignani, che peraltro afferma di avere «la coscienza a posto» e nega
             decisamente la tesi del complotto.
                  All’indomani dell’occupazione tedesca di Roma, Frignani viene accusato
             di alto tradimento proprio per l’arresto di Mussolini, viene subito ricercato dalle
             SS e dai fascisti, con una taglia sulla sua testa.
                  Entra quindi in clandestinità e s’impegna nella Resistenza, prendendo con-
             tatto con Montezemolo e il Fmcr. Organizza la Banda Caruso, diventandone
             uno dei capi, con l’incarico di dirigerne il servizio di informazioni. Anche la
             moglie Lina collabora con l’organizzazione. La mattina del 23 gennaio, però,
             viene arrestato dalla Gestapo, presso l’appartamento dove si nasconde. Il duce
             in persona festeggia il suo arresto, inviando un grosso premio in denaro ai poli-
             ziotti che lo hanno catturato.
                  Ripetutamente interrogato e torturato, anche sotto gli occhi della moglie,
             in carcere ritrova gli amici Sabato Martelli Castaldi (suo compagno di stanza) e
             Montezemolo.
                  Dieci anni più giovane di Frignani, un altro ufficiale dell’Arma ucciso alle
             Ardeatine, che aveva preso parte all’arresto di Mussolini è Raffaele Aversa (nato a
             Labico, in provincia di Roma, il 2 settembre 1906). Durante la guerra d’Etiopia era
             stato  attendente  del  Duca  d’Aosta.  Nel  1937  aveva  preso  anche  laurea  in
             Giurisprudenza a Bologna. Reduce dalla campagna di Russia, sopravvissuto alla
             drammatica ritirata, il 25 luglio 1943 è convocato d Frignani che insieme al coman-
             dante generale dell’Arma Angelo Cerica gli affida l’incarico di arrestare il duce.
                  Dopo l’armistizio decide di rimanere al suo posto e il 7 ottobre 1943 rice-
             ve l’ordine di consegnare ai tedeschi gli uomini alle sue dipendenze, sotto la
             minaccia di rappresaglia. Alla lettura dell’ordine, però, reagisce con veemenza e,
             mentre discute animatamente, fa cenno ai tre tenenti che sono con lui di allon-
             tanarsi, dando loro la possibilità di dare l’allarme, grazie al quale diversi uomini

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