Page 28 - Numero Speciale 2024
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I CARABINIERI DEL 1944 - IL REGNO D’ITALIA
Circa 2.500 Carabinieri, però, cadono nella rete, vengono catturati da
fascisti e nazisti e poi deportati dalle stazioni di Ostiense e Trastevere in Austria
e in Germania come Internati militari italiani (Imi), dove oltre seicento di loro
perderanno la vita .
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Il loro viaggio sulle tradotte è molto simile a quello degli altri Imi. A sera -
si legge in una memoria del 30 settembre 1945 di Salvatore Tenuita - fummo cari-
cati in treno ed agganciati ai carri bestiame che già racchiudevano gli ufficiali della Divisione
Piave, e, fra raffiche di mitra, partimmo. (…) Si tremava dal freddo e dalla fame, fu negata
anche l’acqua da bere ed il soccorso agli ammalati che, specie per gli ufficiali della Piave, erano
numerosi. Il viaggio durò due giorni, fu terribile e si concluse al campo di Verten (Meppen)
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dove arrivammo sfiniti e distrutti per essere stati chiusi in quaranta in un carro bestiame .
Ad ogni stazione avvengono delle fughe. A Pordenone, per esempio,
fugge il tenente Romeo Rodriguez Pereira, che poi torna nella capitale e sarà
ucciso alle Fosse Ardeatine.
Molti dei Carabinieri sfuggiti alla cattura, tra cui anche i dodici martiri
delle Fosse Ardeatine, vanno ad ingrossare le fila del Fronte clandestino di resi-
stenza dei Carabinieri, fondato e comandato dal generale Filippo Caruso (di qui
il nome Banda Caruso), da pochi mesi in pensione, che già aveva iniziato
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un’opera di reclutamento ed arriva a contare circa 5-6.000 uomini .
Tale organizzazione è a sua volta è inquadrata nel Fronte militare clande-
stino di Roma (Fmcr), guidato dal colonnello Giuseppe Cordero Lanza di
Montezemolo, che si era costituito alla fine di settembre, con lo scopo di orga-
nizzare la resistenza da parte dei militari delle varie Armi che rifiutavano di ade-
rire alla Rsi .
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La Banda Caruso, operativa a Roma e nel resto dell’Italia centrale, in col-
legamento con bande partigiane di varie regioni, è articolata in due formazioni:
il Raggruppamento territoriale, composto da una fitta rete di centri informativi
incaricati di raccogliere informazioni sui movimenti e le operazioni del nemico,
reclutare i carabinieri sbandati e procurare armi e fondi, e il Raggruppamento
mobile, costituito da squadre impiegate per azioni di guerriglia e sabotaggio.
Caruso viene arrestato e torturato dalle SS, ma riesce a fuggire e a riprendere il
comando dell’organizzazione fino alla Liberazione.
6 Mario Avagliano, Marco Palmieri, I militari italiani nei lager nazisti. Una Resistenza senz’armi
1943-1945, Bologna, Il Mulino, 2020; vedi in particolare pp. 90-93.
7 Anna Maria Casavola, 7 ottobre 1943, cit., p. 40.
8 Sulla Banda Caruso si veda L’Arma dei carabinieri Reali in Roma durante l’occupazione tedesca (8
settembre 1943 - 4 giugno 1944), Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1946.
9 Mario Avagliano, Il partigiano Montezemolo. Storia del capo della resistenza militare nell’Italia occupata,
Milano, Baldini & Castoldi, 2012.
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